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Le classi di esercizi bioenergetici di Giulio Santoro


La classe di esercizi bioenergetici (EB) è costituita da un gruppo di partecipanti di numero compreso tra i 4 e i 20, condotta da un terapeuta o conduttore, in un ambiente tranquillo e in cui ci sia la possibilità di muoversi con il corpo e di poter usare la voce.

I tempi variano dai 45 ai 90 minuti per classe. Il gruppo è guidato dal conduttore nella realizzazione di esercizi.
Gli esercizi bioenergetici possono essere praticati da tutti, non solo dalle persone sane, che possono vivere le classi EB come un’occasione di crescita personale e aumento della propria consapevolezza, ma anche da persone che soffrono di malattie del corpo di origine psichica e malattie nevrotiche quali per esempio l’ansia.

Gli esercizi bioenergetici, permettendo un contatto maggiore e più profondo con se stessi e con la propria sensibilità psico-fisica, può condurre la persona a sperimentare emozioni, sensazioni e sentimenti mai provati fino a quel momento.

Chiaramente, la parola “esercizi”, in questo contesto ha un significato diverso rispetto a quello che possiamo attribuirgli normalmente, in quanto, l’esercizio in sé può diventare, nel contesto della classe, una tecnica terapeutica efficace.

Anche l’uso stesso della parola ‘esercizio’ può portare a creare qualche forma di confusione. Un esercizio all’interno di una classe può così rappresentare una tecnica terapeutica all’interno di un contesto diverso come può essere l’analisi bioenergetica. E’ importante quindi che il conduttore di classi di EB sia in grado di mantenere l’obiettivo principale dell’intervento evitando di trasformare la classe in una seduta terapeutica.

La classe EB, quindi, non va confusa con la terapia di gruppo. Per quanto possano emergere certe valenze terapeutiche, la classe non può sostituire la terapia.

La classe EB lavora sul fronte evolutivo, attraverso lo sviluppo della personalità e può essere attuata in parallelo o alla fine di un analisi personale. Ad ogni modo, anche se la classe EB non mira a sostituirsi alla terapia, la frequenza e la regolarità dell’esecuzione può aiutare in modo notevole le persone a stabilire un contatto maggiore con il proprio corpo, la sensazione di sentirsi vivi e vitali e la capacità di provare
piacere.

E’ esperienza fondamentale durante il lavoro nella classe EB che la persona si sperimenti come corpo e faccia l’esperienza di sentire e sperimentare il proprio corpo. Inoltre, la persona, entrando in maggiore contatto con il proprio corpo, avrà modo di sentire le emozioni direttamente come sensazioni corporee: la paura, la disperazione o la rabbia sono emozioni che hanno un loro corrispettivo stato di tensione corporeo.

Diventare consapevoli del corpo in questi stati emozionali è uno degli obiettivi della classe EB. Diventare consapevoli della rigidità di alcune zone del corpo in corrispondenza di uno stato emotivo quale per esempio la rabbia, e lavorare su quella tensione specifica può portare a modificare l’emozione che soggiace alla tensione stessa. Per esempio, il lavoro sulla mascella o sulle spalle, può considerarsi una via all’apertura a emozioni quali la paura che implica proprio un irrigidimento della mascella e l’assunzione di una posizione delle spalle bloccate in alto in modo da ridurre la respirazione alla parte superiore della gabbia toracica senza coinvolgere così il movimento diaframmatico e la parte inferiore del torace e l’addome e di conseguenza ridurre l’intensità dell’emozione.

Il lavoro su queste parti del corpo con lo scioglimento delle tensioni e l’apertura del respiro con movimento diaframmatici e coinvolgimento dell’addome, può indurre ad una riduzione della paura. In pratica, il lavoro sul corpo procede all’inverso, partendo dagli effetti che producono le emozioni sul corpo, e modificando queste si avvia un cambiamento nello stato emozionale dell’individuo.

Durante una classe EB, il conduttore, attento a notare sia il clima del gruppo da condurre sia la condizione fisica ed emotiva dei singoli partecipanti, propone un percorso articolato in più fasi quali il riscaldamento del corpo, una serie di esercizi a tema e una fase conclusiva che passa attraverso la posizione del bend-over e della posizione in piedi. A quest’ultima può seguire una breve fase di elaborazione e condivisione in gruppo dei vissuti personali.

Durante la Classe EB la respirazione riveste un ruolo fondamentale. Essa può avvenire tramite il naso o la bocca anche se è consigliabile la respirazione con la bocca in quanto permette il rilassamento e l’allentamento delle tensioni mandibolari e inoltre permette una respirazione addominale più profonda.

Durante la classe è importante che gli esercizi siano accompagnati dalla respirazione, meglio se nella fase espiratoria si sonorizzi la respirazione, in quanto l’emissione di un suono, della voce o di gemiti e sospiri permettono un allentamento maggiore delle tensioni corporee, favorendo un rilassamento più profondo. Inoltre, molte emozioni inespresse possono trovare un canale di espressione proprio attraverso la gola e i suoni emessi, rendendo anche più intensa l’esperienza dell’esercizio e della respirazione.

Spesso, molte tensioni si fissano al livello della zona della mandibola, soprattutto in quelle persone che per caratteristiche della propria personalità tendono al controllo eccessivo o vivono in uno stato posturale caratterizzato dal sentimento di paura. Per cui, la mandibola e mascella risultano contratte in una posizione di chiusura eccessiva che non consente un movimento fluido e sciolto della parte. Aprire la bocca per attivare una respirazione profonda, rappresenta così un passo importante per allentare le tensioni di questa zona, favorendo una maggiore ossigenazione che conduce la persona a vivere più pienamente i propri sentimenti rimossi, lasciando che tristezza, amore, gioia, disperazione si diffondano naturalmente in tutto il corpo.

Trovarsi in contatto con sentimenti fino a quel momento repressi e mai insorti, può costituire comunque un problema per chi non ha ancora sviluppato un senso di radicamento maggiore della propria persona. Viene a mancare quindi una solida base su cui appoggiarsi per potersi sentire sicuri nell’affrontare una situazione emotiva molto intensa e chiaramente avvertita come pericolosa.

Il rifiuto di alcuni esercizi, inoltre, è un fenomeno abbastanza diffuso durante le classi EB proprio per quelle persone che vivono con paura certe idee. Un’eccessiva paura della sessualità può portare quindi una persona a non riuscire a muovere in modo sciolto e spontaneo il bacino, in quanto la persona avrà un rifiuto fisico, mentale ed emotivo per il bacino e per ciò che esso rappresenta.

La respirazione, durante lo svolgimento di EB, conduce spesso al pianto. Una maggiore ossigenazione ha come conseguenza quella di accendere per così dire le emozioni che la persona ha tenuto ‘spente’ fino a quel momento per paura di viverle appieno. Rivitalizzare le emozioni, attraverso una respirazione più intensa e profonda può condurre ad un pianto che spesso è avvertito
come liberatorio. Abbandonarsi al pianto permetterà al proprio corpo di rilassarsi e alla persona di ritrovare una pace mai provata fino a quel momento.

Anche il desiderio di gridare è un fenomeno che caratterizza le classi di EB ed è un fenomeno molto diffuso durante gli esercizi. La persona, assumendo certe posizioni che favoriscono un maggiore allentamento delle tensioni della gola, può sentire improvvisamente l’impellente bisogno di aprire la gola e lasciarsi andare in un grido che può racchiudere sentimenti ed emozioni che per troppo tempo sono stati soffocati. L’apertura della gola e il pieno e consapevole uso della voce rappresenta così uno degli obiettivi più importanti del lavoro bioenergetico.

Un altro importante aspetto del lavoro nelle classi di EB è quella cosiddetta vibrazione che si avverte durante alcuni lavoro sul corpo. La vibrazione indica che c’è un sano funzionamento muscolare ed è costituita da scariche che attraversano le fibre muscolari e danno la sensazione di un flusso continuo, dal momento in cui il blocco di alcune cinture di tensione viene aperto e la scarica può fluire con un certo ritmo attraverso il corpo. La vibrazione conduce l’attenzione della persona che svolge l’esercizio a quella parte del corpo in cui fluisce la scarica, raggiungendo una maggiore consapevolezza di quella specifica parte del corpo. Può accadere che una persona prenda consapevolezza delle proprie gambe o del proprio radicamento e del contatto dei propri piedi con la
terra solo dopo aver provato la vibrazione che fluisce in queste parti del corpo. Così, attraverso la vibrazione vi è un aumento della consapevolezza sia del proprio corpo, che viene avvertito come
più vivo e animato sia del contatto con la terra, quindi del proprio radicamento o grounding.

Questo concetto, il grounding (radicamento) è alla base di tutto il lavoro bioenergetico. Esso è un processo rappresentato dal flusso energetico che attraversa globalmente il corpo in senso verticale, dalla testa ai piedi e viceversa, accompagnato dalla respirazione che contribuisce a dargli una ritmicità e trasformando questo flusso in uno strumento capace di integrare e radicare la
persona, cioè dare alla persona un senso di continuità, di unità e nel contempo di solidità.

Gli altri obiettivi principali delle classi EB sono quelli di aumentare la padronanza di se stessi, aumentare la spontaneità e l’espressività, aumentare la consapevolezza di se stessi e il contatto con le proprie emozioni.

Questi obiettivi principali vengono perseguiti tramite una serie di altri obiettivi quali, l’aumento del senso di radicamento, una respirazione più profonda, un maggiore stato di vibrazione del corpo, lo scioglimento e l’apertura di alcune cinture e tensioni croniche nella zona del bacino, del torace e della testa.

Diventare consapevoli delle tensioni muscolari e lavorare sul movimento e sulla respirazione in modo graduale per favorirne il rilascio. Sbloccando così l’energia intrappolata nel corpo e lasciandola fluire in modo più libero ne consegue un senso più grande di vitalità che accresce la capacità di sentire piacere, la motilità ed il benessere ad un livello sia muscolare che emozionale.

Durante una classe di esercizi la persona lavora simultaneamente su due polarità energetiche distinte: carica e scarica dell’energia al fine di elevare il livello energetico, migliorare il livello di auto-espressione e ristrutturare nel corpo eventuali flussi energetici interrotti.

Gli esercizi bioenergetici, centrati sulla funzione integrante e armonizzante dell’Io, favoriscono nella persona un’autoregolazione energetico-emozionale in grado di trasformare gli stati negativi o penosi in stati positivi. Questa trasformazione, definita resilienza, permette alla persona di spostare l’orientamento dell’Io dalla ricerca del potere alla ricerca del piacere.

Stati e sentimenti quali rabbia, paura e disperazione con i quali abbiamo tutti a che fare, attraverso il lavoro sul corpo e con il corpo e il ruolo fondamentale della respirazione durante tutti gli esercizi, si aprono la strada verso un cambiamento: dalla rabbia alla spinta vitale, assertività e crescita; dalla disperazione alla gioia;
dalla paura alla fiducia.

Quando nasciamo, l’energia vitale scorre fluidamente attraverso il corpo. Durante la crescita si creano, a causa di traumi, alcuni blocchi energetici, causati da interferenze di percorso psico-corporeo, che promuovono variegati meccanismi di difesa. Questo costruisce una corazza caratteriale del tutto personale e provoca problemi del comportamento, sintomi psicologici e organici che si manifestano anche in tarda età. Questi flussi di energia, rappresentati da sentimenti quali rabbia, disperazione e paura, spesso non sono percepiti dalle persone e restano bloccati a livello di alcune cinture del corpo (bacino, torace, testa), causando quindi disturbi e malattie.

L’apertura delle zone di tensione avviene tramite gli esercizi che favoriscono un maggiore contatto con quelle parti del corpo in cui sono rimaste bloccate alcune emozioni inespresse. E’ come se il corpo rappresentasse una memoria della persona, un luogo fisico in cui la persona relega ciò di cui si vuole disfare, una specie di memoria in cui viene scaricato il rimosso.

La Classe di Esercizi Bioenergetici si colloca oggi, nella nostra cultura, secondo una prospettiva diversa, più orientata al corpo che alla mente, più al sentire che al pensare. L’attenzione è diretta ai corpi, senza una specifica indagine mentale sulle sensazioni ed emozioni. In pratica, rimettiamo come base l’istinto e il sentire, piuttosto che la testa e il pensare.

Il conduttore guiderà i partecipanti alla classe a stare più sul sentire un’emozione, a lasciarla fluire, diventare consapevoli e accettare quella sensazione o quella particolare emozione scaturita durante un particolare esercizio.

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