L’ipnosi è riconosciuta da molto tempo dalla gente comune, ma la sua storia, in termini di riconoscimento scientifico, è stata piuttosto breve. Questo perché l’ipnosi è stata considerata a lungo una questione di magia, occultismo e superstizione. In realtà, l’ipnosi riguarda meccanismi mentali, e perché la scienza non dovrebbe essere interessata al funzionamento di questi meccanismi? Le cellule cerebrali controllano il corpo in molti modi: neurologici, fisiologici e psicologici.
L’ipnosi entrò realmente a far parte della medicina moderna nel secondo decennio del secolo scorso, quando si iniziò a parlare di “medicina psicosomatica”. Frances Dunbar, la prima a studiarla, fu oggetto di critiche e ostracismo: chi mai avrebbe creduto che le preoccupazioni lavorative o coniugali potessero causare ulcere allo stomaco?
Eppure, il grande pubblico comprese che le preoccupazioni, reali o immaginarie, potevano produrre disturbi fisici e alterazioni fisiologiche. Quando il pubblico accettò il concetto di medicina psicosomatica, anche i medici più scettici furono costretti a prenderlo in considerazione.
Con il riconoscimento dell’influenza del cervello e della mente sul corpo, e con lo sviluppo della medicina psicosomatica, si aprì infine la strada all’ipnosi come tecnica della pratica medica.
(Tratto da Milton H. Erickson, “Guarire con l’ipnosi”, a cura di E.L. Rossi, M.O. Ryan, F.A. Sharp – Astrolabio Editore)