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Introduzione ai 5 elementi di Vivation
Vivation è il risultato di una serie di evoluzioni il cui scopo è quello di rendere l’esperienza del respiro più dolce e soprattutto di fornire alle persone che si avvicinano a questa tecnica degli strumenti per comprendere ed integrare le loro esperienze e sensazioni in maniera sempre più consapevole e permanente… Vivation è il risultato di una serie di evoluzioni il cui scopo è quello di rendere l’esperienza del respiro più dolce e soprattutto di fornire alle persone che si avvicinano a questa tecnica degli strumenti per comprendere ed integrare le loro esperienze e sensazioni in maniera sempre più consapevole e permanente.
Vivation è un processo, un’avventura, l’inizio di un percorso in cui si va a scoprire il proprio respiro, e si va a ritrovare parti di noi stessi tenute nascoste da fitti veli di inconsapevolezza.
La seduta di respirazione viene considerata come una squisita metafora che aiuta a cogliere in modo diretto e reale come viviamo la nostra vita in quel momento. Gli elementi di questa respirazione sono come gli ingredienti di una ricetta, per esempio quella del pane: si debbono utilizzare tutti i suoi componenti per ottenere un buon pane casalingo, se si tralascia anche solo un ingrediente si avrà qualcosa d’altro rispetto al pane.
Il 1° elemento è il RESPIRO CIRCOLARE, che vuole essere continuo, dolce e seguire un ritmo abbastanza entusiasta, un’inspirazione ampia e l’espirazione rilassata senza nessuno stacco tra un respiro e l’altro. Il respiro è la nostra connessione con la vita, quell’azione involontaria che ci collega con tutte quelle sensazioni che esistono appena sotto la nostra consapevolezza. Respirando in modo circolare attiviamo la nostra energia vitale ed espelliamo le impurità e le tossine presenti nel nostro corpo.
Seguendo questo ritmo e lasciando andare i muscoli del torace e di tutto il corpo si arriva al 2° elemento: il RILASSAMENTO COMPLETO, che è simbolico della nostra disposizione d’animo, della nostra arrendevolezza all’avventura nella quale ci troveremo con la nostra seduta. Il rilassamento nell’espirazione ci aiuta a ritrovare e rafforzare la nostra capacità di un ascolto più profondo dentro di noi così con più facilità potremmo sciogliere le resistenze ed entrare a livelli più profondi di benessere e di serenità.
Durante la seduta, mentre stiamo sdraiati ad occhi chiusi il corpo rilassato, abbandonato, e il respiro che percorre il nostro corpo, sviluppiamo il 3° elemento: CONSAPEVOLEZZA NEI DETTAGLI, adoperando la mente per focalizzarci nel dettaglio sulle sensazioni corporee predominanti che si presentano, e non solo, ma anche sulle innumerevoli emozioni o immagini che vengono proposte dal nostro inconscio. Finalmente possiamo sentire ciò che ci siamo negati.
In Vivation riusciamo a scandagliare tutte le sensazioni che emergono e ad accoglierle con amore, perché anch’esse sono parte di noi stessi ed hanno un loro significato.
Non sempre si riesce ad accogliere tutte le sensazioni specialmente quelle negative, quelle che ci fanno soffrire e che ci disturbano: ecco che a questo punto entra in gioco il 4° elemento: l’INTEGRAZIONE NELL’ESTASI.
L’integrazione è un’esperienza, un momento che fa parte di un processo. Integrare significa rendere ciò che accade parte della nostra vita, in una accettazione attiva, infatti è il nostro atteggiamento che cambia.
È il nostro atteggiamento che rende le cose dolorose o gioiose, si può imparare a leggere le nostre esperienze in un modo diverso, più disponibili a trovare nelle situazioni del nostro quotidiano l’aspetto che funziona, il lato più positivo che la vita ci propone. Non sono mai le circostanze in se stesse che toccano il nostro animo, ma semplicemente il nostro atteggiamento nei confronti delle circostanze.
Nella seduta di V. si ha l’esperienza in prima persona di come si possono interpretare diversamente le sensazioni del nostro corpo e quindi viverle in maniera ottimale, si impara a cambiare contesto.
Il contesto è un modo di interpretare, di leggere, di filtrare la nostra realtà, le nostre sensazioni, sentimenti ecc. Ci sono naturalmente contesti positivi, filtri attraverso i quali tutta la nostra realtà viene vissuta in modo da farci sentire in armonia con noi stessi, ossia a nostro agio.
Ci sono anche contesti negativi, e quando questi si innescano provocano delle sensazioni di disagio nel nostro corpo.
Il contesto negativo è spesso basato sul giudizio. Giudichiamo negativamente come ci sentiamo, che cosa pensiamo, che cosa facciamo. Come il mondo si rapporta con noi, come gli altri ci vedono.
Se accettiamo la verità delle nostre sensazioni, allora possiamo riconoscere che esse esistano. Se poniamo resistenza al dolore o alla tensione non la risolviamo, anzi ci sentiamo peggio.
La maggior parte del dolore umano dipende dalla resistenza che noi stessi opponiamo contro la manifestazione della realtà.
Attraverso il contesto che vede e considera tutto ciò che esiste dentro di noi, buono, in quanto esiste, in questo atteggiamento si troverà sempre più pace, la tranquillità e come dice Jim Leonard, l’estasi.
L’integrazione nella seduta diventa un’esperienza cinestesica, squisitamente corporea che interessa anche livelli energetici più profondi.
Ci aiuta ad accedere alla parte più profonda del nostro essere, quella che contiene tutta la nostra saggezza, tutte le nostre risorse e potenzialità.
In questa dimensione si riscopre il piacere della vita, la felicità di sentirsi vivi, e la gratitudine di sentire tutte le sensazioni pienamente.
Qualunque cosa accada è quella giusta!
La DISPONIBIITA’ – BUONA VOLONTA’, il 5° elemento di questo approccio, è non solo la disponibilità a fare le sedute, e a intraprendere un viaggio verso sé stessi, ma significa anche che non c’è bisogno di sforzarsi per far si che questa esperienza vada bene, non si deve cercare di rilassarsi o di integrare, ci si rilassa e si integra e basta! Non si fa niente che non sia necessario.
In pratica nelle sedute di V. smettiamo di opporre le nostre resistenze, le nostre repressioni e grazie all’integrazione viviamo le nostre emozioni per quello che sono, e per quello che siamo.
La buona volontà, corrisponde ad una disponibilità interiore ad accettare le nostre emozioni e ciò equivale se ci pensate bene, a vivere, semplicemente vivere!
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