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Fasi del processo Ipnotico


Il processo terapeutico si articola in una serie di fasi che si susseguono nel corso della terapia e che si fondano su una relazione specifica, in continua evoluzione nel tempo. La struttura di ogni singola sessione di terapia svolta in un contesto ipnotico segue la stessa progressione per fasi ed è definibile secondo un continuum che modella l’intera psicoterapia, a partire da:

  • Valutazione (osservazione del soggetto ipnotico, segni obiettivi della trance, valutazione dello stile e della suscettibilità ipnotica, psicodiagnostica ipnotica)
  • Induzione
  • Trance
  • Fase centrale
  • Risveglio

IPNOSI: INDUZIONE

L’induzione comprende l’insieme delle manovre che consentono di ottenere lo stato di trance.
Non è soltanto una fase preliminare, ma un momento terapeutico in sé: attraverso la modificazione dello stato di coscienza emergono resistenze, difese e caratteristiche strutturali del problema del soggetto.

Una buona induzione favorisce un rapport ottimale, preludio alla soluzione del problema.
Ogni individuo, però, ha modalità proprie di accesso alla trance, influenzate dalle sue paure, dalle aspettative e dal conflitto inconscio legato al cambiamento.
Compito dell’ipnoterapeuta è aggirare le resistenze e trovare modalità induttive efficaci e rispettose del soggetto.

IPNOSI: TRANCE IPNOTICA

La trance è uno stato psicofisiologico naturale, che può essere indotto o autoindotto, caratterizzato da dissociazione psichica e attenuazione della coscienza.
Esperienze quotidiane come la lettura, la danza o la concentrazione profonda ne rappresentano forme spontanee.

Livelli di profondità della trance:

  • Trance vigile
  • Trance lieve
  • Trance media
  • Trance profonda

Nella trance profonda il soggetto opera prevalentemente a livello inconscio, con minore interferenza della mente cosciente.
Si distinguono due principali forme:

  • Sonnambulica: il soggetto appare vigile e reattivo.
  • Stuporosa: il soggetto mostra ritardo motorio e risposte rallentate.
  • Durante la trance profonda possono manifestarsi fenomeni come:
  • Distorsione temporale
  • Regressione d’età
  • Dissociazione
  • Scrittura automatica
  • Allucinazioni positive e negative
  • Analgesia e anestesia
  • Catalessia e flexibilitas cerea

“Ogni immagine suggerita è per il soggetto in ipnosi profonda una realtà indiscutibile.” (Granone)
“Il controllo del dolore in ipnosi è un apprendimento.” (Erickson)

IPNOSI: FASE CENTRALE

Una volta indotta la trance, l’ipnotista attiva nel soggetto associazioni e modificazioni percettive attraverso suggestioni dirette e indirette.
Questa fase rappresenta il cuore dell’intervento terapeutico, dove lo schema sintomatico viene messo in conflitto creativo con uno schema più adattivo.

L’obiettivo è promuovere la ricerca inconscia di nuove soluzioni e idee coerenti con il sistema di credenze del soggetto.
Come scrive Bateson (1984):

“Le nuove idee dipendono quasi interamente dal rimescolamento e dalla ricombinazione di idee che già si possedevano.”

L’ipnotista agisce come fattore di stabilità perturbante, proponendo stimoli che inducono il paziente a costruire attivamente nuovi significati.

IPNOSI: RISVEGLIO

In questa fase il terapeuta riporta il soggetto allo stato di veglia, riattivando progressivamente le funzioni percettive e cognitive.
Il tempo di recupero può variare da pochi secondi a qualche minuto, a seconda della profondità della trance.

La fase grigia, di transizione tra trance e veglia, è cruciale perché:

  • Permette di dare suggestioni post-ipnotiche per migliorare le induzioni successive.
  • Consente di ratificare l’esperienza ipnotica, rendendo il soggetto consapevole del cambiamento di stato di coscienza.
  • Il paziente impara così a riconoscere e gestire le sensazioni e le percezioni tipiche della trance, favorendo un processo terapeutico sempre più consapevole e partecipato.

(di Maurizio D’Agostino)

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