Cos’è il Counselling a Mediazione Corporea
di Giulio Santoro
COS’E’ IL COUNSELLING A MEDIAZIONE CORPOREA
Nella relazione tra terapeuta e paziente, anche se basata su colloquio è sempre presente una componente corporea intesa come livello di comunicazione consapevole e inconsapevole attraverso il corpo. Il Counselling a mediazione corporea integra le tecniche di base del Counselling con l’osservazione diretta del corpo del paziente, dei suoi processi e del livello energetico presentato, ponendo particolare attenzione alle tensioni e distensioni che si alternano durante il processo terapeutico. Il counsellor, oltre a lavorare sulla soluzione di un problema e a focalizzarsi su una soluzione, potrà aiutare la persona a recuperare il contatto con il proprio corpo.
In genere non siamo consapevoli della nostra dimensione fisica, per cui è più facile avere un controllo sulle espressioni verbali più che su quelle non verbali e quindi capita che una persona esprima attraverso il corpo o la comunicazione non verbale dei significati di cui lei stessa non ha consapevolezza. La comunicazione non verbale consiste in tutta quella serie comunicazioni che siano diversi dalla parola parlata o scritta ed è attraverso questo canale che le persone comunicano la maggior parte dei significati.
Una caratteristica specifica del corpo è quella di comunicare anche quando sembra che non comunichi nulla. Per il corpo vale la regola dell’impossibilità di non comunicare, anche la stasi del corpo, nonostante possa sembrare apparentemente una riduzione dell’intenzione comunicativa di una persona, in realtà ci comunica su particolari stati emotivi che la persona vive più o meno consapevolmente in quel preciso istante. Saper cogliere queste informazioni può risultare un aiuto prezioso al counsellor nello sviluppo del processo terapeutico.
L’osservazione dei gesti, le espressioni del volto, il tono della voce, i ritmi del discorso, il movimento degli occhi, la postura e tanti altri aspetti del corpo possono aiutare il counsellor a cogliere delle sfumature che possono confermare o meno le sue ipotesi sul cliente.
Diventa indispensabile a questo punto che il counsellor a mediazione corporea conosca profondamente il linguaggio del corpo e sviluppi la capacità di ascoltare empaticamente il proprio cliente. L’empatia corporea e la sintonizzazione tra counsellor e cliente rappresenta un buon motivo per far sì che il cliente si senta come accompagnato e incoraggiato dal counsellor nell’espressione delle proprie e mozioni e dei propri stati d’animo. E’ importante che il counsellor sviluppi positivamente questa sua capacità di relazione corporea empatica con il paziente: cenni, sguardi, sorrisi e altri comportamenti corporei del counsellor non sincronizzati empaticamente con il paziente, possono portare a creare delle barriere alla comunicazione e alla libera espressione nella relazione. Il counsellor può sempre lavorare sulla propria capacità di sintonizzazione attraverso un suo training personale, la psicoterapia, i lavori in gruppo, le classi di esercizi bioenergetici.
La comunicazione non verbale presenta diverse dimensioni che devono essere prese in considerazione durante una seduta o un colloquio:
- Movimenti e caratteristiche statiche del corpo: gesti, espressioni facciali, movimenti oculari, postura e caratteristiche corporee stabili quali altezza, peso, tipologia di fisico…
- Dimensione paralinguistica: caratteristiche della voce, tono, ritmo del discorso, pause, uso del silenzio, lapsus errori e altro…
- Dimensione prossemica: distanza tra i corpi, posizione nello spazio e modalità di gestione dei confini
- Ambiente in generale: caratteristiche dell’ambiente quali arredamento, disordine, qualità e quantità della luce, rumori…
- Tempo: ritardi, anticipi, puntualità e tempo dedicato a certi contenuti del discorso.
Tutte queste dimensioni considerate insieme forniscono moltissimi elementi che orientano il counsellor in una direzione piuttosto che in un’altra. E’ importante che si verifichi costantemente la congruenza fra comportamento verbale e non verbale, annotando o reagendo ad eventuali discrepanze fra i due comportamenti.
Nel Counselling a mediazione corporea, il counsellor si occuperà di fare una lettura del corpo del paziente, in modo da individuarne le caratteristiche fisiche (oltre a quelle psichiche già individuate) che Lowen indica come tipiche dei cinque caratteri principali e classificati in termini di struttura con carica energetica più o meno presente: lo schizoide, l’orale, lo psicopatico, il masochista e il depresso. Le frustrazioni che la persona riceve durante la propria esistenza riguardo alla possibilità di realizzazione, corrisponderebbero ad alcuni blocchi in diverse periodi di sviluppo in cui la persona non riceve un particolare diritto legato a quel periodo. Lowen identifica i cinque diritti: il diritto di esistere (problematica schizoide); il diritto di avere bisogno (problem. orale); il diritto di avere sostegno (problem. psicopatica); il diritto di essere libero (problematica masochista); il diritto ad essere sessuale (problem. rigida). Quindi, queste inibizioni dei cinque diritti favorirebbero tensioni e contrazioni muscolari localizzate in diverse aree del corpo.
E’ importante anche la lettura della corazza o armatura della persona che si struttura nel tempo in modo regolare con una disposizione segmentale. Essa rappresenta l’aspetto somatico della rimozione e coinvolge apparati muscolari importanti. In altre parole, il corpo e la sua muscolatura rappresenta un contenitore del rimosso e della memoria di fatti traumatici. Reich individua i sette segmenti di cui si compone la corazza (oculare, orale, cervicale, toracico, diaframmatico, addominale e pelvico) che tendono a spezzare l’integrazione del corpo e coinvolgono tutta la zona del segmento. Questi segmenti presentano delle caratteristiche particolari: spesso alla liberazione di un segmento corrisponde un peggioramento nel segmento vicino o si manifesta una tendenza a ritornare allo stato di precedente immobilità. E’ importante che il counsellor a mediazione corporea sappia creare quel passaggio graduale affinché il corpo si abitui lentamente al cambiamento di stato.
Una risorsa importante per il counsellor a mediazione corporea è la classe di esercizi bioenergetici condotta gruppo. Il counsellor deve entrare in contatto empatico con il gruppo nel qui e ora, saper cogliere il livello energetico gruppo e proporre una classe di esercizi che sia congruente e tenga conto delle reali esigenze del gruppo. Non è possibile prevedere una serie di esercizi da somministrare senza tenere conto del gruppo di partecipanti alla classe, quindi ogni classe di esercizi sarà unica e irripetibile.
Giulio Santoro