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Comportamento psicopatico e personalità psicopatica di Alexander Lowen


1.

Le dinamiche psichiche e fisiche che stanno alla base della personalità psicopatica sono state permolto tempo una sfida alla mia capacità di capire. In “Le dinamiche fisiche della struttura caratteriale”pubblicato nel 1958, ho fatto riferimento a questo tipo di carattere e ho dichiarato che ungiorno lo avrei approfondito. Mi ci sono voluti tutti questi anni per giungere a una certa comprensionedi questo problema. Nel mio nuovo libro Bioenergetica (1), la personalità psicopatica è definitacome uno dei principali tipi di carattere, e ne sono delineate le dinamiche energetiche di base el’eziologia. Ma questo non basta. C’è un grande bisogno di comprendere la psicopatia in profonditàe di far fare un balzo in avanti al nostro patrimonio di conoscenza su questo argomento. Ci troviamoinfatti di fronte a un numero crescente di persone con personalità psicopatica o che manifestanocomportamenti psicopatici, e questo è di particolare difficoltà per i terapeuti. Sfortunatamente il termine “psicopatico” porta con sé una connotazione di obbrobrio che rendedifficile guardare al problema in modo imparziale. Per molto tempo, il concetto di psicopatia è statoassociato, nel sentire comune, a un comportamento antisociale, e questo aspetto ha finito perdominarne le raffigurazioni cliniche. Ecco perché 1’Associazione Americana di Psichiatria, perdescrivere una persona che ha comportamenti irrazionali contro la società, ha sostituito il termine“psicopatico” con il termine “sociopatico”. Ma così facendo si escludono molti aspetti del comportamentopsicopatico dal concetto di malattia emozionale. Tale comportamento, come vedremo trabreve, è un evidente disturbo del funzionamento mentale, come denota la parola “psicopatico”.Manterrò quindi il termine psicopatico per tale comportamento e userò “sociopatico” solo per descrivereun comportamento apertamente antisociale.Qual è il comportamento psicopatico? Ci sono alcuni aspetti ben conosciuti di tale comportamento,per esempio quando una persona mente continuamente mostrando di non avere alcuna considerazioneper la differenza tra il vero ed il falso. Potremmo chiamare costui un mentitore psicopatico,intendendo che egli crede alle sue menzogne e che non sa distinguere il vero dal falso. Per lui veroe falso sono la medesima cosa, il che in realtà equivale a dire che tutto è una menzogna. Non c’ènessuna verità e così egli non è cosciente di dire una menzogna, in altri termini potremmo affermareche il mentitore psicopatico crede a ciò che dice senza metterlo in dubbio.Un altro aspetto del comportamento psicopatico è la quasi totale indifferenza per i sentimenti e lasensibilità degli altri. Egli potrà fare o dire cose che feriranno un altro e tuttavia rimanere inconsapevoledell’effetto delle sue azioni. Potrebbe a ragione negare l’intento, ma va oltre e ne nega il significatoevidente.Ci è anche familiare l’idea che la persona psicopatica non ha coscienza, non fa nessuna distinzionetra giusto e sbagliato, buono o cattivo. Di conseguenza, quindi, egli non ha nessun senso di colpa.Perciò in casi estremi lo psicopatico arriverà a rubare o a truffare, come se facesse la cosa più naturale.Certamente sa che rubare è sbagliato ma non vede il proprio comportamento in questa luce.A causa di queste caratteristiche della loro personalità, gli psicopatici possono notoriamente passareanche per brave persone. Possono farvi credere che ciò che essi dicono è vero, forse perché locredono essi stessi, o perché non credono nulla. Possono convincervi della loro innocenza anchequando siete stati testimoni personalmente della loro azione scorretta. E possono sopraffarvi con laloro incredibile apertura.Così voi siete beffati. Un giorno vi rendete conto di essere stati incastrati e allora riconoscetel’altro come un truffatore, un ladro o uno psicopatico. Siete furiosi sia nei suoi confronti che neivostri, dal momento che non avreste mai immaginato di essere così sciocchi.Quanto è comune un simile comportamento? Nella sua forma estrema è abbastanza comune.L’anno scorso abbiamo assistito allo spettacolo di un presidente che come da noi si dice “mentivatra i denti in pubblico” in modo così convincente che moltissima gente gli ha creduto. Non c’èdubbio che Nixon presentasse tutte le caratteristiche descritte sopra. Ma non era solo. Molti deisuoi collaboratori si comportavano esattamente come lui.Quando analizziamo le dinamiche che rendono possibile un simile atteggiamento, vediamo che essesono piuttosto diffuse nella nostra cultura. Non tutti sono psicopatici ma in moltissime personeesistono tendenze a un comportamento di questo genere. La menzogna avanza continuamente conun così scarso riguardo per la verità che c’è da chiedersi se le persone siano consapevoli di mentire.L’indifferenza e l’insensibilità per le questioni morali sono tipiche di molte persone nella nostrasocietà. Problemi di coscienza? Macché! Il motto è: se puoi liberatene, questo è ciò che conta. Einventare una messinscena per influenzare la gente è la strategia accettata per ottenere successo.

2.

Per comprendere il comportamento psicopatico si deve tenere conto delle sue manifestazioni estreme,per il semplice fatto che in questi casi il problema vi si manifesta in maniera più evidente.Non sembra strano che una persona possa credere alle proprie menzogne anche quando queste sonodel tutto evidenti? Ho sentito persone del genere raccontare delle fandonie senza un briciolo dievidenza che potesse sostenerle. Non ne erano consapevoli? Dove era finita la loro sensibilità? La risposta potrebbe essere che l’avevano perduta. Ma dall’esperienza che ho di queste persone possodire che non era così. Una persona che perde i propri sensi è uno schizofrenico, non uno psicopatico. Possiamo concludere soltanto dicendo che lo psicopatico non crede ai propri sensi, o a ciò che ipropri sensi gli dicono.L’unica spiegazione che ha “senso” è che l’individuo psicopatico crede implicitamente alle sue idee,ma nega la validità dei suoi sensi. Mettiamola in questi termini. Ciò che si verifica nella propriatesta è reale, ciò che capita fuori dalla propria testa è irreale. Questo è esattamente il contrariodel modo di funzionare di un individuo normale. Noi confrontiamo le nostre idee con una realtàesterna e non viceversa. Se sono le idee a dare validità alla realtà, allora non esiste menzogna, dal momento che non c’èuna verità oggettiva. Non c’è modo di distinguere ciò che è menzogna da ciò che è verità. Diciamo che questa persona è senza scrupoli e senza coscienza. Ma termini simili non hanno alcunsignificato nel suo modo di agire. Se vi rimorde la coscienza, ciò denota che qualche voce profondaall’interno di voi vi chiama a render conto. Nello psicopatico non c’è nessuna voce profonda.Essa è stata negata e annullata ora è muta. Quindi egli non ha scrupoli perché non c’è nulla dentrodi lui che sfidi la voce della sua mente. Niente lo preoccupa, niente entra in conflitto con le sue idee,non ci sono sensazioni che lo turbino, né sentimenti che lo disturbino.Se è indifferente o insensibile nei vostri confronti, è perché veramente voi non esistete. Per lui nonsiete altro che un’immagine nella sua mente e le sue reazioni sono nei confronti di questa immaginee non nei confronti di una persona cosciente in carne ed ossa. Può distruggervi impunementeperché tutto ciò che lui in questo caso sta facendo è cancellare un’immagine nella sua mente. Unopsicopatico è inumano, per come noi consideriamo l’umanità: ecco perché fa piuttosto paura.Naturalmente neppure lui esiste per sé, se non come un’immagine che ha nella propria testa. Questaimmagine è per lui molto importante, perché tutta la sua energia vitale è focalizzata su di essae tutti i suoi sforzi sono diretti a rinforzarla. Egli è pienamente identificato con la propria immaginee quando l’immagine crolla, come nel caso di Nixon, tutto ciò che rimane è il relitto di una persona.Ci sono un certo numero di immagini nel repertorio psicopatico. La più tipica è l’immagine di potere.Costui ha bisogno di vedersi potente e si sforzerà con tutto il suo essere e con tutti i mezzi adattiper accumulare potere. Non di rado ci riuscirà come ci hanno mostrato sia Nixon che Hitler.In altri casi la sua immagine può essere un’immagine di gioventù o di bellezza o di sessualità. Maqualunque sia l’immagine, la spinta nella vita dello psicopatico sarai volta a darle tutte le caratteristichedi realtà.La cosa sembra nel complesso piuttosto folle e personalmente credo che ci sia una vena di follianella personalità psicopatica. Ma di questo parleremo più avanti. Qui stiamo cercando di comprenderele dinamiche del suo comportamento.La realtà che lo psicopatico nega non scompare solo per il fatto che egli la neghi. Egli può viverecompletamente nella sua testa ma ha anche un corpo. Cosa ne è di questo corpo?Ditemi a quale immagine è legato e vi descriverò il suo corpo. Se è un’immagine di potere avrà uncorpo che sembrerà potente. Se è un’immagine di gioventù avrà un corpo dalle sembianze giovanili.Oppure, se è un’immagine di sessualità, il suo corpo apparirà la più alta espressione di sessualità.Egli è inconsapevole del proprio corpo; sa che c’è ma ha valore solo come strumento della propriamente o come espressione della propria immagine.Ci sono anche delle immagini segrete non direttamente manifeste nella forma e nell’espressionecorporea. Non tutti gli individui legati a un’immagine di potere hanno un corpo che sembra potente.Può verificarsi anche l’opposto. Viene subito in mente l’immagine di Napoleone. Era chiamatoanche “il piccolo caporale” dal momento che era molto basso ma nello stesso tempo l’uomo piùpotente d’Europa. Ricordo un giovane, alto solo l metro e 55 circa, che guidava l’auto più grandeche circolante in Europa in un periodo in cui la benzina era razionata. Ed era solo uno studente.Egli doveva vederci grande nella sua mente. Nei casi in cui la maggioranza di noi direbbe “sei diuno, mezza dozzina di un altro” per indicare un’uguaglianza di scelta, egli diceva sempre “dodicidi uno, una dozzina di un altro”. Se la sua apparenza fisica va contro l’immagine che egli ha di sé,lo psicopatico nega semplicemente la realtà del corpo. È davvero solo l’immagine che conta.Nella personalità psicopatica ciò che manca sono i sentimenti. Egli non prova quei sentimenti comuniche danno significato e direzione alla vita della maggior parte delle persone. Egli non sentealcun desiderio o bisogno degli altri e perciò non si sente respinto o tradito. Non sente la tristezza,quindi non puoi sentire nessuna rabbia reale. Non ammetterà nemmeno di aver paura: egli nega diaver paura. Si metterà spesso incautamente in situazioni pericolose, forse per provare a se stesso dinon avere paura. È l’assenza di sentimenti che rende lo psicopatico inumano. In chiunque, nellamisura in cui i sentimenti vengono a mancare, c’è una corrispondente mancanza di umanità.Tuttavia lo psicopatico può allestire una messa in scena di sentimenti che possono passare per autentici.Può apparire arrabbiato nel caso in cui la sua immagine sia attaccata o egli sia frustrato neltentativo di proiettarla. Può apparire triste nel caso in cui la sua immagine sia respinta, ma cercatedi farlo piangere e constaterete che la sua tristezza è solo superficiale. Le emozioni più profondeche provengono dall’intimo di una persona, come quella voce interiore che noi chiamiamo coscienza,sono tagliate fuori dalla sua consapevolezza.Non è che sia incapace di sentimenti, è incapace di riconoscerli e di esprimerli. La differenza è sottilema importante. In terapia si può osservare che il suo corpo risponde con dei movimenti chepossono essere identificati come sentimenti potenziali. A volte sembra che stia per piangere o perarrabbiarsi, ma subito dopo negherà di aver sentito qualcosa. Il blocco deve essere nella connessionetra testa e corpo. La testa rifiuta di ammettere che il corpo ha la sua propria vita. Essa ammetteràsolo le risposte del corpo che si adattano all’immagine. Tutte le altre saranno negate, respinte,tagliate fuori.Che cosa lo conduce in terapia? 3. Uno psicopatico al 100% non ricorrerà mai a una terapia. Egli non presta fede né ha fiducia a sufficienzanegli altri per chiedere a qualcuno di aiutarlo. Non possiede inoltre il senso di un’identitàcon altre persone e questa mancanza lo rende asociale. Uno psicopatico autentico è in realtà un sociopatico.Ha tagliato fuori se stesso da qualunque relazione significativa con gli altri e ha strutturatose stesso contro le persone e la società. Anche quando gli viene offerto aiuto egli lo stravolgeper adattarlo alle proprie mire psicopatiche. Un buono studio su questo carattere è fornito in Maskof Sanity di Cleckley (2). Per Cleckley queste persone sono in realtà folli ma la loro facciata o mascheraè talmente convincente che la loro malattia mentale non può essere provata.Non vediamo dunque uno psicopatico puro in terapia. Vediamo pazienti nel cui carattere la dinamicapsicopatica è l’elemento dominante, ma non l’intero quadro. Vediamo anche molti pazientinel cui carattere ci sono forti tendenze psicopatiche. Non essendo psicopatici puri essi sono soggettiall’ansia e alla depressione. La loro ansia deriva dal conflitto tra l’immagine e i sentimenti. Essidevono avere dei sentimenti altrimenti non potrebbe esserci l’ansia. La depressione è la direttaconseguenza del collasso dell’immagine o dell’illusione, ma questo può capitare solo quandol’immagine non domina l’intera personalità. Un altro disturbo che emerge è una mancanza di sentimento.Spesso tuttavia questo viene accennato piuttosto che presentato come il serio problemache in effetti è. D’altra parte il desiderio di avere sentimento è di per sé un sentimento e infatti inpersone con assenza totale di sentimento non c’è nessun desiderio di sentimento.Le persone vengono in terapia con diversi livelli di psicopatia nella loro personalità. Tra un caso el’altro ci può essere una notevole diversità. Ecco un bell’esempio di psicopatico di razza pura chemi consultò molti anni fa. Era vice-presidente di una grande agenzia pubblicitaria e venne da mesu raccomandazione di un suo socio di affari che io avevo aiutato. Voleva scrivere un romanzo mane era incapace, per questo pensava che avrei potuto aiutarlo. La prima cosa che fece nel mio ufficiofu quella di piantare i suoi due piedi sul mio tavolo e di stravaccarsi sulla sedia come se fossestato a casa sua. Io lo lasciai fare mentre parlavamo. Ovviamente non potevo aiutarlo. Credo di averglifatto capire che generalmente se qualcuno non riesce a scrivere un libro è perché non ha nullada dire. Penso che fosse attratto da me perché venne per tre sedute. Naturalmente non pagò ilconto quando glielo mandai. Ma ricordandomi chi era, dopo una settimana gli spedii un’altra letterain cui asserivo che se il conto non fosse stato pagato entro 5 giorni l’avrei girato al mio legaleper la riscossione. Ricevetti in risposta un assegno con la nota: “come hai potuto farlo?”Abbiamo detto che le persone vengono in terapia non solo per stare meglio ma per essere aiutate arealizzare con successo i propri schemi di comportamento. Vogliono soddisfare la propria immaginesegreta, il che è un’espressione dell’elemento psicopatico presente nella loro personalità. Mapensate che vengano a dirvelo? Oh no! Apparentemente si fanno guidare dalle vostre idee di saluteemozionale mentre nel loro intimo vi fanno resistenza. Se mettete in rilievo la loro resistenza lanegano e così la terapia non prosegue oltre. Stanno forse mentendo o vi stanno abbindolando? No,loro non sono consapevoli di mentire o di ingannare, come d’altra parte non lo è nemmeno lo psicopaticopuro. Solo che in questo caso non c’è un modo obbiettivo per verificare la verità delle loroasserzioni circa il loro intento, ed è solo nel momento in cui l’immagine segreta viene fuori chela manipolazione diviene chiara.La maggior parte delle persone ci crede in tutta onestà: non vuole manipolare, desidera essereschietta. Queste persone non sono psicopatiche, ma quando saranno soggette a uno stress tale dasentirsi intrappolate la tendenza psicopatica presente nella loro personalità comincerà ad agire. Alloramentiranno per sostenere la loro immagine, senza alcun rimorso perché crederanno di dire ilvero. La loro immagine è più reale della loro evidente espressione corporea. In quel momento inoltre esse saranno completamente insensibili nei vostri confronti perché non vi vedranno.L’immagine, infatti, li acceca. Se lo stress sarà meno minaccioso, esse manipoleranno la situazioneper evitare di essere intrappolate. È strano come la voce della coscienza scompaia quando qualcunosi sente minacciato, a torto o a ragione.Un’osservazione apparentemente critica può far emergere le tendenze psicopatiche. La persona difenderàil proprio comportamento ancora prima di aver valutato la validità della vostra osservazione.E, nel caso sia gravemente psicopatica, continuerà a proclamarsi innocente e vi accuserà di ostilità,gelosia, manipolazione, e così via. 

Psicopatia e pazzia

La tendenza a negare e proiettare della personalità psicopatica induce a sospettare la presenza di unelemento paranoide in questa struttura caratteriale, e io personalmente non ho dubbi in proposito.Questa tendenza, secondo me, costituisce la sua follia: una follia che se ne sta nascosta sotto la superficiee minaccia continuamente di erompere fuori dalla maschera di equilibrio. Si manifesta nelcaso dello psicopatico assassino il cui gesto è folle ma il cui comportamento dopo il gesto omicidaè assolutamente normale. Sta alla base dell’agire del falsario o del malversatore che ha la convinzionedi essere stato truffato o defraudato. Ed è un meccanismo paranoide quello che causa le azioniantisociali.Lo psicopatico deve continuamente utilizzare le proprie facoltà mentali per tenere sotto controllola propria dose di follia. Questo significa che la sua mente lavora senza sosta. Chiedere a una personadel genere di lasciar andare la testa, cioè di permettere alle proprie sensazioni di emergere,equivale a chiederle di impazzire, di diventare folle. Qui possiamo ricollegarci a R.D. Laing quandoafferma che è possibile che una persona debba lasciarsi impazzire affinché possa emergere ilsuo vero sé. Ciò comporta una certa paura. La paura di una pazzia sottostante spingerà qualsiasiindividuo verso un atteggiamento psicopatico di difesa.Non si può capire questo concetto dell’atteggiamento psicopatico di difesa contro la pazzia senzauna conoscenza degli elementi dinamici di un crollo psicotico. Ci sono due fattori importanti: unoè un Io debole e insicuro perché non è identificato con il corpo e non è integrato con i sentimenti.La vulnerabilità nei confronti di una attacco psicotico di questo tipo è descritta in Il tradimento delcorpo (3). L’altro fattore è un flusso di sentimenti che non possono essere integrati dall’Io. I sentimentipotrebbero essere paura, rabbia, sessualità o desiderio: ciò che conta è che il sentimento ètraboccante. Ogni situazione che indebolisce un Io insicuro, e nello stesso tempo fa emergere fortisentimenti, può produrre una rottura.L’attacco psicotico è preannunciato da una sensazione di confusione che conduce a uno stato di estraneamento.La realtà diventa nebulosa. L’individuo è come in trance. In questo stato egli puòesprimere ciò che sente trasformando il sentimento in azione. Può uccidere qualcuno o uccidersi,può chiudersi in un armadio, strapparsi i capelli per l’angoscia o diventare come morto nel tentativodi fermare le sensazioni. In quest’ultimo caso diventa catatonico. In tutti i casi la sua mente nonè più connessa con le sue azioni: egli l’ha dissociata e separata dal corpo e dai sentimenti.La difesa psicopatica è volta a garantire che i sentimenti non raggiungano un’intensità tale da minacciarela sopraffazione dell’Io. Un modo per far ciò consiste nel tagliar fuori ogni impulso inmodo da non far crescere mai la carica dell’organismo. Un secondo modo consiste nell’attutire lesensazioni per mezzo di alcool o droghe. E il terzo modo consiste nel negare ogni significato airapporti evitando con ciò la possibilità di sentimenti. Tutti questi mezzi e altri ancora sono utilizzatidallo psicopatico per impedire a se stesso di sentire. Egli è in grado di provare solo dei sentimentiastratti a livello cosmico e diventare così un mistico. A questo livello può parlare di sentimentima sta parlando di astrazioni o di spiriti e non dei sentimenti dei comuni mortali la cui vita è unalotta per i piaceri semplici e la gioia di vivere.Questo è il risultato del fatto che lo psicopatico manca di senso d’umanità. A livello della sua psicopatiaegli è inumano. Egli non può e non oserebbe mai mettersi nelle condizioni di un essereumano.Ma cosa significa essere umano? Significa fondamentalmente essere debole in condizione di bisogno.Negli aspetti più importanti della vita, un essere umano è debole. Egli non ha chiesto di venireal mondo e non ha nessun controllo su quando morirà. Non può scegliere colei o colui di cui siinnamorerà. Non è padrone del proprio destino. La sua debolezza è tollerabile poiché tutti gli esseriumani condividono lo stesso destino e ognuno ha bisogno degli altri per opporsi alle tenebre, perstar lontano dal freddo, per dare un senso all’esistenza. Ognuno di noi ha bisogno degli altri perprocurarsi la luce, il calore, l’eccitazione e la sfida. Solo all’interno di una comunità umana possiamoosare affrontare il terrore dell’ignoto. Rispetto a tali bisogni umani lo psicopatico non costituisceun’eccezione.Anche lui ha bisogno degli altri. Tuttavia non osa e non può riconoscere questo bisogno. È troppopericoloso. Tra breve esamineremo perché è così. Qui cerchiamo di esaminare in che modo egliaffronta questo problema.Quasi sempre si osserva che lo psicopatico è circondato da seguaci. Egli ha bisogno di seguaci eutilizzerà ogni espediente per riuscire ad averne. Illuderà, affascinerà, sedurrà, alletterà gli altri inmodo che abbiano bisogno di lui. Eg1i conosce le loro paure e le loro debolezze, dal momento chesono anche le sue, e sosterrà, prometterà e proclamerà di essere la loro luce, il loro calore, il lorostimolo e la loro opportunità. Egli si propone come uno al di sopra degli altri dal momento che nonha bisogno di nessuno. E sembra essere al di sopra perché non è turbato dalle umane paure. Coloroche sono disperati, spaventati o perduti si rivolgeranno a lui come a un salvatore. Non ha forse eglimostrato di sapersi ergere al di sopra degli umani affanni?Qualcuno potrebbe chiedere: non esistono psicopatici senza seguaci? La risposta è no. Lo psicopaticodeve avere almeno un seguace, un fedele, uno schiavo: potrebbe essere la sua donna, la suaprostituta, il suo amante omosessuale. Ma deve sempre avere qualcuno che abbia bisogno di lui.Lui non può essere solo. Sono gli altri a fornirgli quel contatto umano di cui ha bisogno, ma allesue condizioni: aver bisogno di lui, dipendere da lui, venerarlo.Naturalmente il gioco regge fino a che il seguace non dice al leader: “tu hai bisogno di me tantoquanto io ho bisogno di te, se non di più. Tu hai paura della vita e della morte tanto quanto me, senon di più. Sei così spaventato che non oseresti mai ammettere il tuo bisogno”. Personalmente nonmi sentirei di ipotizzare che grazie a un tale confronto lo psicopatico potrebbe riacquistare consapevolezza.Tuttavia potrebbe essere un grave colpo per la sua abilità di incantare altre persone debolie spaventate della propria debolezza. 5. In che modo lo psicopatico ha imboccato questa strada? Perché ha così paura di avere bisogno?Quali eventi hanno distorto la sua mente?Tutti gli individui iniziano la propria vita in una condizione di debolezza e di bisogno. La vita diun neonato dipende dagli altri. Rispetto a ciò il cucciolo dell’uomo non è diverso dai piccoli degliuccelli e dei mammiferi. Senza la protezione, la sicurezza, la cura e il nutrimento dei genitori questipiccoli non sopravviverebbero. È una strada a senso unico: i genitori danno e i figli ricevono. Inseguito questi faranno altrettanto con i propri figli. E così il fiume della vita continuerà sempre ascorrere dai monti verso il mare.Se vedessimo un fiume scorrere verso la montagna credo che dubiteremmo dei nostri sensi. Sicuramentediremmo “non può essere, è una pazzia”. C’è un ordine naturale della vita. Ma cosa puòpensare un bambino nel momento in cui si rende conto che i ruoli si sono capovolti? E che la madreconta sul figlio per essere sostenuta e soddisfatta? Molte volte ho sentito pazienti affermare:“sono stato una madre per mia madre”.Il capovolgimento di questo ordine naturale provoca una catastrofe incredibile nella personalità delbambino. La personalità di un bambino durante lo sviluppo è soggetta a molti stress e tensioniprima di diventare forte abbastanza da affrontare la realtà in modo adulto. Uno dei maggiori stressè la situazione edipica. Ogni bambino prova un’attrazione per il genitore di sesso opposto e sperimentaun precoce inizio di sessualità dai tre ai sei anni. Ciò va di pari passo allo sviluppo dei primidenti da latte, un’altra manifestazione di precoce maturità. Questi primi denti cadono quando comincianoa spuntare quelli permanenti. Analogamente il primo sboccio sessuale declina per prepararela strada alla sessualità permanente della pubertà.Queste prime esperienze, sessuali e d’altro genere, costituiscono un considerevole stress per ilbambino, ma egli è biologicamente preparato a gestirle. Ciò che invece non può gestire è la sessualitàadulta. I suoi sentimenti sessuali per un genitore sono fenomeni naturali: i sentimenti sessualidi un genitore adulto nei confronti di un bambino sono innaturali come un fiume che scorra versola sorgente. Noi possiamo pompare l’acqua e dirigerla verso la collina, ma sappiamo che ciò è operadell’uomo, non della natura. In che modo un bambino può fronteggiare la sessualità di un genitorediretta verso di lui, cioè ciò che si definisce il comportamento seduttivo del genitore?Egli non può dire a suo padre o a sua madre “fermati, così non va, i tuoi sentimenti sessuali devonoessere diretti nei confronti del tuo partner e non del tuo bambino”. Non può dirlo per due ordinidi motivi: l) il bambino all’inizio non è consapevole di ciò che sta succedendo, generalmente la seduzionecomincia piuttosto presto, sovente prima dei tre anni; 2) il bambino risponde istintivamentealla seduzione con interesse ed eccitazione, dopo tutto è un’espressione d’amore, sebbene fuoriluogo e distruttiva: e in molti casi, se non in tutti, il bambino ha subito in precedenza qualche privazionerispetto alle attenzioni e all’affetto di cui aveva bisogno, ed essendo quindi affamato di attenzionie affetto risponde all’invito seduttivo.Questa risposta del bambino alla seduzione, determina una trasformazione improvvisa della situazioneda esperienza immaginaria a esperienza reale. Non è più un’idea nella mente del bambino.Essa è diventata una vera relazione sessuale, anche se non agita. Ciò è inevitabile per il bambino,dato che per lui sentimento e azione sono strettamente associati. La situazione reale determina unvero e proprio triangolo. Ora c’è una minaccia da parte del genitore dello stesso sesso che è vissutocome rivale.Il bambino è intrappolato. Non può rivolgersi al genitore dello stesso sesso per chiedere aiuto perchéper l’appunto lui lo biasimerebbe. Cedere alla seduzione è insensato. Egli è biologicamente incapacedi integrare la sessualità di un adulto. Ma non può respingere il genitore seduttivo a cui oraè legato. L’unica possibilità consiste nell’accettare la situazione e nell’imparare le regole del gioco.Il primo passo consiste nell’eliminare le sensazioni sessuali in modo da non poter essere tentatodalla follia dell’incesto. All’età di sei anni, per esempio, non essere tormentato da un desiderio chenon può essere soddisfatto. Ciò gli è possibile contraendo il ventre e ritirando energia e sensazionidalla parte bassa del corpo. Questo crea la tipica struttura corporea dello psicopatico con la suaparte superiore sovrasviluppata e la parte inferiore sottosviluppata. Essendo tuttavia sottopostoall’eccitazione seduttiva egli deve trovare un modo in cui scaricare tale eccitazione. Questo è ottenutograzie a un’attività forsennata e a un’intraprendenza compulsiva. Il dottor J. Bellis ha puntualizzatol’ipermotilità della personalità psicopatica.Queste difese del corpo sono strettamente connesse al tentativo di affrontare la negando ogni sensazionesessuale nei confronti del genitore di sesso opposto. La negazione è tanto ampia da coprirenon solo la risposta proibita ma anche i naturali, innocenti e dolci sentimenti del bambino. Con lanegazione di questi sentimenti egli nega anche ogni bisogno rispetto al genitore di sesso opposto.È stato infatti il bisogno di contatto con lui a renderlo vulnerabile.La negazione è una difesa psichica, ma per essere effettiva e sicura deve essere strutturata nel corpo.Essa si struttura come un anello di tensione alla base della testa che impedisce che qualsiasieccitazione proveniente dal corpo raggiunga la testa. In effetti, dal punto di vista delle percezioni,la testa è tanto separata dal corpo che una persona del genere può dire “non sento niente”. Inoltrequesta tensione spezza il flusso d’energia verso gli occhi, tanto che la persona può anche affermare:“non vedo niente”. Il non vedere annulla la realtà obiettiva e lascia l’individuo con una realtàfatta solo delle sue idee e delle sue immagini.Coloro che tra voi hanno familiarità con le mie idee circa la schizofrenia e la condizione schizoidetrattate in Il Tradimento del Corpo (4), ricorderanno che ho descritto un analogo anello di tensionein questi casi. Ci sono differenze e somiglianze tra queste due condizioni. Nella personalità psicopatical’anello di tensione elimina le funzioni espressive ma lascia relativamente intatte quellemotorie.La differenza tra la condizione schizoide e quella psicopatica è chiarita nel modo migliore dalla distinzioneche esiste tra terrore e orrore. Consideriamo la condizione schizoide quella di un individuoagghiacciato dal terrore. Il terrore è la paura della persona di essere annientata qualora affermiil proprio diritto di esistere. È segno di un’esperienza di rifiuto avvenuta generalmente nella primissimainfanzia. Lo psicopatico invece non è minacciato di annientamento ma di castrazione perle sue risposte sessuali. Egli viene sedotto e poi svergognato. È intrappolato in un incubo di orrore.La situazione è incredibile e non ha senso in relazione ai sentimenti originari di amore e al desideriodi contatto. Essa ha un’aria di irrealtà e come farebbe con un incubo il bambino cerca di farlauscire dalla propria mente. Raccomanderei vivamente di leggere la mia monografia sull’orrore percapire queste distinzioni.Ci sono altri fattori che entrano a far parte dell’eziologia della psicopatia. Il bambino è soggetto auna considerevole manipolazione, che spesso arriva a un vero lavaggio del cervello, nella misurain cui i genitori o un genitore cercano di instillare nella mente del bambino un’immagine di comeessi lo vogliono. C’è spesso nella famiglia una lotta di potere di cui il bambino è consapevole e incui egli viene usato da uno dei genitori contro l’altro. Una madre si servirà per esempio del figlioper umiliare il marito, dicendo: “Spero che tu non diventi come tuo padre”. Ciò lascia supporre chedovrebbe essere forse come sua madre. O un padre che sente che in casa ha la peggio cercherà diattirare le simpatie della figlia e in virtù di ciò la porrà sottilmente contro la madre. Parlerò in unaltro contesto dei fattori sociali che corrodono e minano l’armonia e la stabilità delle relazioni familiarie finiscono per preparare il terreno che genera la psicopatia e la schizofrenia.Se volete avere una chiara rappresentazione delle relazioni perverse che possono esserci tra madree figlio andate a vedere il film Alice non abita più qui. Credo che rimarrete scioccati dal comportamentocosì evidentemente seduttivo della madre. Il linguaggio tra loro è davvero incredibile.Stranamente la maggior parte delle persone che ha visto il film lo ha trovato attraente, il che mi risultaincomprensibile. 6. 

La strategia psicopatica

L’eliminazione delle sensazioni sessuali, non necessariamente di quelle genitali, il ritiro della propriaenergia verso l’alto, specie nella testa, e la negazione di ogni sentimento costituiscono il primopasso dei processi di difesa del carattere psicopatico. Se il bambino si fermasse a questo punto sisentirebbe isolato, avendo perduto la propria connessione vitale con i genitori. L’isolamento portaal ritiro verso l’interno e allo sviluppo di una vita immaginaria che prenda il posto di una realtà intollerabilee inconcepibile. Il risultato finale potrebbe così essere uno stato autistico sfociante nellaschizofrenia. Qualche relazione con una figura genitoriale deve essere ristabilita. Questo può essereottenuto in due modi: il bambino o diventa succube rispetto al genitore seduttivo, senza tuttaviacoinvolgimento emotivo – per esempio lasciandosi strumentalizzare – oppure diviene lui stesso lafigura dominante. Lo psicopatico più autentico segue la seconda strada ed è proprio questa che ioesaminerò in questa sede.Lo psicopatico autentico ritorna dal genitore seduttivo ma lo fa invertendo i ruoli. Diventa seduttivoe promette soddisfazione al genitore senza mai concederla. È una manovra astuta. Essendo riuscitoa negare e a eliminare il proprio sentimento di bisogno, il bambino diventa obiettivo. A questopunto può vedere i bisogni del genitore seduttivo e sfruttarli a proprio vantaggio. Esattamentecome lo era stato lui, ora anche il genitore è intrappolato dal proprio bisogno. Il bambino impara iruoli di questo gioco. Si può promettere di tutto quando è impossibile mantenere le promesse.Questo è importante da capire. La promessa è un’esca irresistibile proprio finché è impossibile lasoddisfazione. Questa seduzione è la logica conseguenza della natura della situazione. Quando ungenitore è seduttivo nei confronti del figlio, quel genitore non vuole nessun contatto sessuale realecon il bambino. Sicuramente negherebbe di avere un’intenzione del genere e sarebbe vero. In questepersone, infatti, il tabù dell’incesto è molto potente. Se il bambino facesse un’aperta avancesessuale nei confronti del genitore sarebbe certamente respinto con severità. Perfino il normalecontatto fisico diviene sospetto. Ciò che il genitore vuole è solo l’eccitazione, sfortunatamente aspese dell’integrità morale e fisica del bambino. Se la soddisfazione divenisse la normale conclusionedel rapporto, l’eccitazione scomparirebbe.Il bambino diventa uno psicopatico in virtù del fatto che si mette a giocare questo gioco. Promettedi essere un bambino ideale per essere l’amore della sua mamma o del suo papà ma alla fine deluderàil genitore. Naturalmente non appena il genitore resterà deluso il bambino farà una nuovapromessa, che adescherà il genitore in maniera ancora più efficace a causa della precedente delusione.Gestendo sia la promessa che la minaccia di una delusione egli riesce ad ottenere dal genitorequalsiasi cosa voglia: in effetti lo ha in pugno.Finché, grazie a questa strategia, riesce a tenerlo in pugno, è protetto da un duplice pericolo: dauna parte l’isolamento e il ritiro nella depressione e nella follia, e dall’altra la resa all’impulsoproibito che lo condurrebbe all’incesto e alla follia nello stesso tempo. Il suo bisogno di contatto edi relazione viene soddisfatto anche se in modo perverso. In questa relazione i due individui nonsono legati l’uno all’altro da sentimenti reciproci, ma sono invischiati l’un l’altro dal loro bisognodi giocare il gioco.La promessa che il bambino fa, raramente è espressa a parole. Essa è contenuta nella sua immaginedi sé, che può o meno manifestarsi nella forma del corpo. Trova espressione nei suoi modi, nellasua postura, negli atteggiamenti e nel tono di voce. Una parte della personalità del bambino tentadi essere all’altezza dell’immagine, un’altra parte si ribella. La forza di queste due parti varia daindividuo a individuo. In alcuni la ribellione è molto forte e in questo caso l’individuo agiràall’esterno i sentimenti negativi nell’intento di negare l’immagine. In altri la ribellione è repressa.Per ogni singolo caso i fattori quantitativi sono unici e vanno valutati mediante un’attenta analisidella storia della persona. Inoltre il grado di psicopatia presente in ogni singola personalità varia inrelazione alle lusinghe e alle pressioni di cui il bambino è stato fatto oggetto.Ci sono psicopatici che raggiungono posizioni di prestigio nella politica e negli affari, mentre altridiventano criminali e assassini. Alcuni raggiungono il successo, ma la maggior parte di loro sonofalliti, piccoli truffatori, uomini contro, giocatori d’azzardo, ruffiani, avventurieri e via dicendo.Naturalmente porremo la nostra attenzione sugli esempi più manifesti, perché sono i più interessantida studiare e da interpretare, ma sarebbe un grave errore guardare al problema della psicopatiacome se fosse limitato alle sue manifestazioni più ovvie. Si possono trovare psicopatici o personecon forti tendenze psicopatiche in ogni campo delle attività umane, anche la nostra professionedi psichiatri o psicoterapeuti non ne è immune.Da cosa si riconosce uno psicopatico o un comportamento psicopatico? Questa domanda meritaqualche osservazione. Collegata a questa domanda ce n’è un’altra relativa a coloro che da lui sifanno ingannare, alle sue vittime, ai suoi seguaci. Chi si fa irretire dallo psicopatico? E come maici sono persone così vulnerabili? 7. 

Il simulatore e il credulone

Ho parlato dello psicopatico come di una persona che fa promesse non intenzionato a mantenere.Questo significa che così facendo perde la sua integrità. Questo è un termine appropriato, ma richiedeuna definizione. Possiamo capire cos’è l’integrità solo esaminando la personalità psicopaticadal punto di vista bioenergetico.Ho notato che il problema di base non è l’incapacità di sentire o di avere sensazioni fisiche, ma lanegazione del corpo, dei sentimenti e delle sensazioni. Naturalmente la negazione dell’Io rispettoalla funzione percettiva crea una mancanza di sentimenti a livello percettivo, ma tale mancanza èdiversa da quella presente nella condizione schizoide. La negazione da parte dell’Io è una condizionepatologica nell’apparato psichico, il che giustifica il termine “psicopatico”. Nella schizofreniaabbiamo a che fare con una scissione o dissociazione. Il sentimento in questo caso non è negato,però non c’è connessione. Anche l’individuo schizofrenico perde la propria integrità ma lo scusiamodal momento che non si vanta di tale mancanza a differenza di quel che fa lo psicopatico.Tra non molto ritornerò su questa osservazione.Nella struttura psicopatica la mancanza d’integrità è causata dalla mente che si è rivolta contro ilcorpo o, per meglio dire, dal pensiero che nega i sentimenti. La mancanza d’integrità è manifestatafisicamente a livello corporeo. La testa non è connessa dal punto di vista energetico con il resto delcorpo. A volte essa non si adatta al corpo. Talvolta vediamo la testa di un bambino su un corpomaturo o la testa di un adulto su un corpo che sembra infantile. Talvolta è una testa piccola su uncorpo grande o viceversa. La causa di questa sproporzione è l’anello di tensione presente alla basedel cranio. Un’altra caratteristica fisica è rappresentata dalla tendenza a tenersi su, verso l’alto, indirezione opposta alla terra: di conseguenza i piedi non sono energeticamente connessi al suolo.Spesso questo tenersi verso l’alto gonfia la parte superiore del corpo, tanto che essa risulta notevolmentesproporzionata rispetto alla parte inferiore. In ogni caso, il carattere psicopatico non èconnesso con i propri piedi. In lui è fortemente disturbata la funzione di essere ben radicato(grounded) nella realtà e nella terra.Altre due funzioni fisiche sono disturbate in modo tipico. In primo luogo la genitalità. Essa non èconnessa alla sessualità del corpo, che resta tagliato fuori da qualsiasi sentimento di amore. Perquesto motivo lo psicopatico non conosce la differenza che passa tra fottere e fare l’amore, propriocome non conosce la differenza che c’è tra mentire e dire la verità. Reclamerà che non vi è alcunadifferenza perché davvero egli non la può percepire. Non sto condannando l’individuo che fa delsesso senza amore o per lo meno non più di quanto biasimo una persona che mente. Ciò che vogliosottolineare è che è proprio dello psicopatico non riconoscere e non sentire la differenza.A livello fisico la spaccatura tra sessualità e genitalità è causata da un anello di tensione intornoalla radice del pene. Stanley Keleman mi ha chiesto di descrivere questo tipo di tensione. Non ricordose lo collegasse a una problematica psicopatica. In realtà si tratta di una forma psicologica dicastrazione in relazione alla situazione edipica. Lo stesso anello di tensione è presente nella donna.Per superare la seduzione incestuosa il bambino allontana le sensazioni sessuali dal proprio bacino,non dai propri genitali. Lavorando in questa zona è possibile palpare questa tensione evocando unanotevole ansietà. Questo è il tallone di Achille della struttura psicopatica.La seconda funzione che è disturbata in questa struttura è la vista. Precedentemente ho detto che lopsicopatico non vi vede. Siete solo un’immane nella sua mente. La sua percezione visiva è intatta,così la vostra immagine viene registrata nella sua retina. Ma vedere è molto più che la registrazionedi un’immagine. È una funzione sensoriale che significa che egli ha la sensazione di voi. Comportaun riconoscimento. In relazione a questo aspetto è molto interessante notare che in Africa alcunepopolazioni primitive usano l’espressione “ti vedo” come formula di saluto. In effetti ciò significa“ti riconosco come una persona”. È interessante inoltre vedere a questo punto la differenzatra il disturbo visivo schizofrenico e quello psicopatico. In Il Tradimento del Corpo(5) ho puntualizzatoche l’individuo schizoide vede ma non guarda. Il guardare è un processo attivo che richiedeuna messa a fuoco degli occhi per ricevere l’immagine. Normalmente quando una persona vi guardavi tocca energeticamente con i suoi occhi, essa stabilisce un contatto con gli occhi. Nella strutturaschizoide questa funzione è bloccata. Lo psicopatico invece vi guarda, può anche fissarvi con isuoi occhi ma il contatto è limitato, perché il suo sguardo è diffidente o controllato. Nella personalitàparanoide lo sguardo diffidente ha spesso una qualità indagatrice. Lo psicopatico, invece, perquanto vi guardi in realtà non vi vede. La sua mente nega la realtà dei suoi sensi, egli non può abbandonarele proprie immagini preconcette.Queste caratteristiche fisiche della mancanza di integrità nella personalità psicopatica sono inconfondibili.Tuttavia per essere riconosciute richiedono una notevole esperienza. Dobbiamo necessariamenteaffidarci a un’analisi del suo comportamento e delle sue attitudini prima di poterci fidaredelle nostre impressioni.A livello psicologico la mancanza di integrità è riflessa nella mancanza di principi morali. Nellanostra attuale cultura un’espressione come “principi morali” può sembrare fuori moda e connessa auna mentalità autoritaria. Nella nostra ribellione contro principi imposti, ci lasciamo sfuggire checi sono dei principi naturali. La sincerità è uno di questi principi. I bambini piccoli sono naturalmentesinceri. Nessuno glielo ha insegnato. Più tardi impareranno a dire bugie ma si può sperareche non perderanno la capacità di distinguere una menzogna da una verità. E si può sperare che siatterranno al principio che l’onestà è la miglior politica.Ho discusso la natura dei principi nell’ultimo capitolo di Bioenergetica(6). Ho sostenuto che i principisi sviluppano quando sentimenti e pensieri sono integrati. Questa integrazione nella strutturapsicopatica è andata perduta perché ogni sentimento che non funzioni come confermadell’immagine o che non si accordi con i pensieri viene negato. Si può dire quindi che lo psicopaticoè una persona senza principi. Questa è la natura essenziale della sua struttura caratteriale. Ilcorollario di questa considerazione è che ogni persona il cui comportamento non è governato daprincipi morali interni è uno psicopatico.Lo psicopatico usa il potere come propria guida e propria meta. Ciò per noi non è una novità. Giàda tempo sappiamo che la psicopatia è caratterizzata da una spinta verso il potere. Spesso ciò è apertamentedichiarato: in molti casi invece è coperto con arte da una facciata di giustizia, moralità,rettitudine, e così via. Non scordiamo che lo psicopatico è un grande simulatore. Egli sa come giocareil gioco e allestire lo spettacolo. Come possiamo distinguere tra simulazione e realtà, tra unadichiarazione di principi e un comportamento realmente guidato da principi morali?Per fare questa distinzione possiamo ricorrere a diversi criteri. Un uomo di principi evita posizionidi potere e le rifiuta quando gli vengono offerte. Il potere corrompe l’anima e mina facilmente iprincipi di chi lo detiene. Lo psicopatico invece accoglie il potere in nome dei propri principi. Finoa che punto si può essere disonesti? Potrei approfondire qui il discorso ma ciò ci porterebbe troppolontano.Un altro criterio di individuazione è la massima secondo cui il fine giustifica i mezzi. Questa è unamassima psicopatica. I politici rivoluzionari usano proclamarla e sotto la sua egida spesso commettonoazioni veramente disumane. Anche molti uomini d’affari se ne fanno in segreto portabandierae la adottano nella pratica, e se non sono dei fuorilegge sono comunque falsi e disonesti. Èuna dottrina perniciosa. Chiunque la segua agisce da psicopatico. Una rapida analisi servirà a chiarirnela natura psicopatica.Il fine è sempre un’idea preconcetta, è sempre un’immagine del futuro, un traguardo non ancorarealizzato. Non sono contro i traguardi, i fini o le immagini. Avere un traguardo non è psicopatico.Lo è però usare ogni mezzo pur di raggiungerlo. Significa sacrificare i propri principi e negare ipropri sentimenti. E questa è l’attitudine più evidente di una personalità psicopatica.Si può paragonare il fine alla testa, giacché la testa è il limite estremo del corpo. I mezzi sarebberoil resto del corpo che ne costituisce il sostegno. È il corpo che è al servizio della testa o la testa cheè al servizio del corpo? Credo che voi sappiate a questo punto quale dei due atteggiamenti consideropsicopatico.Un terzo criterio per riconoscere un comportamento psicopatico è l’assenza di umanità. Ne ho fattomenzione prima ma merita una spiegazione. Tutti sappiamo quanto sia difficile nella nostra culturaessere aperti, franchi e onesti. Essere fedele ai propri principi costituisce sempre una lotta in unasocietà che ha perso una tale visione dell’uomo. Sappiamo inoltre che gli esseri umani non sonocreature perfette. È tipico di una persona franca da un lato scegliere per sé elevate norme di vita,dall’altro essere comprensiva e tollerante rispetto alle debolezze e agli errori degli esseri umani.Gli psicopatici non hanno questo tipo di umanità e non solo non l’hanno ma persino la disprezzano.Essi sono al di sopra delle comuni debolezze umane, essi sono speciali. Questo senso di esserespeciali comporta inoltre un’arroganza che offende la sensibilità umana. Secondo me questa è lacaratteristica tipica dello psicopatico.A questo punto cosa si può dire di coloro che invece sono i gabbati, i creduloni, le vittime di costoro?Un mio paziente li definì “i succhiatori”. Evidentemente ce ne sono in giro tantissimi.Il succhiatore è una persona che è in cerca di lusinghe e promesse e per questo resta attaccataall’amo. La parola “succhiatore” denota una componente orale della personalità. Una mancanza dipienezza. Nella nostra cultura questa mancanza è molto diffusa dato che l’allattamento al seno costituisceun fenomeno raro. Questo elemento tuttavia non è sufficiente a spiegare la credulonità delsucchiatore, che deriva dalla relazione con un genitore psicopatico che promette, non mantiene epoi promette ancora.“Se sarai una brava bambina la mamma ti vorrà bene”. Così tu ci provi ma in realtà non serve.L’amore non arriva. Sei frustrata e diventi inquieta e irritabile. Ne nasce uno scontro e tu vienirimproverata; a questo punto piangi e di nuovo ti viene rifatta la promessa. “Se sarai una buonabambina la mamma ti vorrà bene”. Ma che possibilità di scelta può avere un bambino? Deve crederealla promessa perché ha bisogno di aiuto ed è dipendente. Egli deve credere nella possibilitàdi amore. Il bambino non sa che un amore condizionato non è amore, che una promessa di amorenon è che un gesto vuoto. Non si dovrebbe promettere di sentire perché i sentimenti non sono soggettia un controllo conscio. È il tipo di promessa che non può essere mantenuta e pertanto è unastrategia psicopatica.Strategie psicopatiche da parte del genitore possono a volte dar luogo a risposte psicopatiche daparte del bambino. Per un bambino è impossibile essere ciò che il genitore vuole. Nessun bambinopuò essere tanto buono da sottomettersi ai desideri dei genitori senza sentire ribellione contro diloro. È lo sforzo di essere buono che crea il cattivo. Nella misura in cui a una persona è concessodi essere ciò che naturalmente è, non esistono né il buono né il cattivo, né sottomissione né ribellione.Il problema della psicopatia comunque non sta nel come o nel perché si è sviluppata, ma nei motiviper cui persiste. Quali sono i fattori economici della personalità che fanno perdurare nella maturitàl’atteggiamento di credulità? Perché una persona non rientra pienamente in possesso delle propriefacoltà mentali e dei propri sensi dopo che è uscita dalla situazione di seduzione e di rifiutodella sua infanzia? Risponderò a questa domanda nel prossimo paragrafo. 8.

Trattamento della psicopatia

Tutti voi avete sentito dire quanto sia difficile trattare un carattere psicopatico. Ciò non dovrebbecostituire una sorpresa. Visto che sappiamo che costui non crede in nulla, è irrazionale da parte nostraaspettarci che egli possa avere fiducia nella terapia e nel terapeuta. Comunque, se viene in terapia,vuol dire che è disperato, che ha bisogno di aiuto, ne sia colpevole o meno. Significa inoltreche ha una certa sensazione che le cose non gli vadano bene e un’impressione di infelicità.Lo sbaglio peggiore che un terapeuta potrebbe commettere in tali circostanze è promettergli aiuto.Non appena uno psicopatico riesce a estorcere una promessa si riattivano le sue difese psicopatiche.Conosce questo gioco molto bene e può giocarlo meglio del terapeuta. Sa bene che non potetesalvarlo e in questa luce non vi considera certamente diverso da lui. Se gli farete una promessa, eglimetterà in dubbio che voi abbiate qualcosa da offrirgli e si ritirerà non appena sarà stufo del vostrogioco terapeutico. Il ruolo terapeutico si presta molto bene a essere usato per rinforzare lacondizione psicopatica.Dal momento che molte persone nella nostra cultura hanno qualche grado di psicopatia nella loropersonalità è norma saggia per un terapeuta non fare promesse di alcun genere. Io ho adottato lapolitica di non richiedere a una persona che viene da me in terapia che si impegni per il futuro. Imiei pazienti sono liberi di lasciare la terapia. Anch’io sono libero di interromperla qualora il rapportonon sia soddisfacente. Naturalmente discuteremo dei nostri dubbi e delle nostre diffidenze,ma la mia esperienza mi dice che se lo psicopatico sente che la terapia non gli è di aiuto o non glioffre niente di reale, eg1i rimarrà. Secondo questa linea, se si sente che i1 cliente ha chiare tendenzepsicopatiche è meglio esprimere immediatamente i propri dubbi rispetto all’efficacia della terapia:i1 solo fatto di prendere una persona del genere in terapia senza esprimere i propri dubbi equivalea costruire una promessa implicita di aiuto, il che costituisce un bel rischio.È possibile evitare un tale esito mettendo a fuoco i problemi del nostro cliente sia a livello fisicosia a livello psichico. Possiamo evidenziare i disturbi presenti a livello corporeo aiutandolo a entrarein contatto con essi. Ma senza volerne modificare nessuno, perché questo è qualcosa che nonpossiamo fare. Un’onesta affermazione potrebbe essere “È il tuo corpo ed io non sono in grado difare questo per te”. Il che è assolutamente vero. Non possiamo respirare al posto dell’altro e nonpossiamo sentire al posto dell’altro. E non possiamo “raddrizzare” la sua personalità contorta. Possiamoevidenziare la stortura e spiegargli perché ciò è avvenuto, ma non possiamo pretendere cheegli accetti le nostre spiegazioni.Nell’aiutare una persona a capire il suo modo di essere è importante sapere quali sono quelli chenoi chiamiamo i vantaggi secondari della malattia. A livello psicologico questi vantaggi suppostitengono una persona inchiodata al suo modo nevrotico di funzionare. Alla fine del precedente paragrafoho chiesto: “quali sono i fattori che fanno permanere l’atteggiamento di credulità nella maturità?”Potremmo cominciare con questa domanda: cosa lega lo psicopatico al suo modo di vitaanche quando si rende conto, così come noi, che è un modo frustrante, fallimentare e vuoto? La rispostaè: “1’essere speciale”. Per il credulone è il desiderio di essere speciale, generalmente accompagnatodall’immagine segreta di essere speciale.Lo psicopatico è una persona che si considera speciale. La situazione seduttiva che ha creato ilproblema lo ha convinto di essere davvero tale. Infatti egli era speciale per il suo genitore seduttivo,che aveva bisogno di lui e lo usava tanto emozionalmente quanto sessualmente, e ciò gli ha dato1’idea di avere il potere di soddisfare il proprio genitore. Una posizione molto pericolosa per unbambino, perché risveglia e rinforza il suo senso infantile di onnipotenza in un momento della suavita in cui dovrebbe muoversi verso 1’indipendenza, la separazione e la realtà.Non vorrei esagerare affermando che un bambino in questa situazione può essere visto come unpiccolo dio. Ed è possibile anche che sia stato davvero adorato come un dio dal proprio genitore,che però lo ha anche usato e ha abusato di lui.Questo modo di vedere lo psicopatico probabilmente vi sorprenderà, ma osserviamo queste analogie:un dio non può commettere errori, non ha coscienza, non crede ad altro che a se stesso, un dioè al di sopra di ogni considerazione di giustizia ed errore, verità e menzogna. È al di sopra delledebolezze e della vulnerabilità umana. Proprio come lo psicopatico. Non ha bisogno degli altri, sonogli altri ad aver bisogno di lui. È onnipotente, proprio come crede di essere uno psicopatico.A questo punto sarebbe interessante esaminare la storia di alcuni psicopatici famosi come Mansone Hitler. Credo si scoprirebbe che nel profondo essi si considerassero simili a dei, mentre ciò chenoi vediamo in loro è il diavolo. Riserverò tuttavia questa analisi a un’altra occasione.Io non ho mai lavorato con individui psicopatici di questo genere. I miei clienti sono persone comuniche rispettano le leggi, anche se in quasi ognuno di loro ho trovato l’immagine e il desideriosegreti di essere speciali. E mi stupisce molto che nella nostra cultura ci sia qualcuno che non cel’abbia. Alcuni lo ammettono apertamente. Essi vogliono essere trattati da me come persone speciali.Si risentono se li tratto come il resto dei miei pazienti. Altri non ne sono consapevoli ma iosono sicuro che ciò è presente in loro.Nel musical The Fantastiks l’ingenua protagonista cantava una canzone in cui chiedeva di esserespeciale. Questo era il suo più profondo desiderio. Essere speciale: che immagine! Essa ripagaquasi di tutte le pene che si sono subite. Sfortunatamente la realizzazione di ciò è anche la causadella propria sofferenza. Eh si! Vorremmo essere liberi dalle pene e dalle sofferenze, ma non vogliamoabbandonare l’immagine di essere speciali.Alcuni anni fa il dottor George Greenberg tenne per l’istituto una conferenza sulla famiglia, in cuiaffermò che il ruolo della famiglia consiste nel dare al bambino la sensazione di essere speciale.Non ho mai dimenticato quella osservazione. Al momento rimasi impressionato dalla sagacia diquell’asserzione e pensai che effettivamente quello fosse il lato positivo del ruolo della famiglia.Probabilmente ero ancora molto legato alla mia immagine di essere speciale, un’immagine a cuimi appigliavo, come in seguito capii. Oggi vedo in tutt’altra luce l’essere speciale, cioè comel’ostacolo più grande che si frappone al raggiungimento della salute emozionale.Lavorando su questo problema con i miei pazienti chiedo loro cosa significhi “essere speciali”.Ogni persona ha una sua particolare immagine. Una donna, per esempio, una volta mi disse: “Hosempre pensato di essere speciale. Mi è sempre stato detto che avrei potuto ottenere tutto ciò chevolevo se mi fossi impegnata duramente, e io mi sono convinta di ciò. Non è forse questo lo stiledi vita americano? Sono riuscita a ottenere molto, ma ciò non ha funzionato per ciò che concernel’amore e la sessualità. Una volta invece uno psichiatra mi disse: “Per me essere speciale significaconoscere i segreti della vita delle persone, io sono seduto dietro le quinte come un regista o unproduttore che sa tutto su ciò che accadrà”.Per un’altra paziente schizofrenica, l’essere speciale si identificava con l’essere ammalata. Duranteil lavoro che svolsi con lei ebbi modo di constatare che si trattava di una persona molto capace, mache la sua caratteristica speciale consisteva proprio nella negazione della propria forza e delle proprieabilità. Lei teneva nascoste queste qualità probabilmente per qualche altra persona specialeche l’avrebbe desiderata e amata. Non era stata questa negazione ad aver causato il suo malessere.Quella donna non simulava di star male, stava realmente male. La negazione le impediva di ritornarea star bene.Ma diamo un’occhiata all’altro lato della medaglia. Cosa significa non essere speciale, essere unapersona comune, uno cioè come tutti gli altri? Io uso spesso con i miei pazienti il confronto traquesti due atteggiamenti e constato spesso in loro una certa meraviglia nel trovarsi di fronte a questoparagone.Ciò che è comune a tutte le persone è il loro corpo, che è fatto e funziona in maniera simile a quellodegli altri. La persona speciale deve negare la propria identificazione con il corpo, perché ciòequivarrebbe a rendersi simile a qualunque altro. Deve inoltre negare i propri sentimenti perchéanch’essi sono simili a quelli degli altri. Ognuno ama, odia, si adira, si rattrista, prova paura, e cosìvia. La persona speciale, invece, è identificata con i propri pensieri e le proprie immagini, che ineffetti sono unici. Comune a tutta l’umanità e persino agli animali è la sessualità. Essere specialisignifica abbandonare la propria sessualità.Il fatto di essere speciale mette una persona in una situazione di isolamento poiché noi ci rivolgiamoalla gente di tutti i giorni come a gente normale. Questo non è un termine spregiativo, eccettoche per le persone che vedono un segno di valore nell’essere speciali. Le persone normali sono incontatto tra loro, appartengono alla razza umana, condividono le battaglie comuni, non sono sole.La persona speciale invece non è legata o vincolata a chi la fa sentire speciale. Questo diventamolto chiaro nel corso della terapia. Il bambino che non è stato speciale è libero. La persona specialenon solo sta appartata rispetto agli altri ma è al di sopra di essi. Ho già parlato precedentementedi quest’aspetto della psicopatia. Le persone comuni sono radicate nella realtà della vita.Mentre le persone speciali sono destinate a vivere in disparte un destino speciale, la gente normaleride e piange, prova dolore e piacere, conosce gioia e dolore. In poche parole essa vive la propriavita, mentre la persona speciale immagina la propria vita.C’è una qualità che associamo al termine comunee che manca nella persona speciale: il sensocomune. È la mancanza del senso comune che rende la persona credulona, proprio come è la negazionedel senso comune che spinge lo psicopatico a investire la sua vita e le sue energie nell’inutiletentativo di soddisfare un’illusione.Ricordate la storia del gabbiano di Jonathan Livingstone? Anche lui era un uccello “speciale”. Nonera interessato ai gridi ed alle gazzarre degli altri gabbiani. Non voleva partecipare alle loro battaglieper un misero pezzo di pesce. Lui era superiore. Mentre gli altri uccelli erano contenti di vivereentro i limiti di una vita ordinaria, egli era ossessionato dall’idea di trascendere quei limiti. Ecosì se ne andò via da solo per diventare un puro spirito interessato solo al puro amore (senza sesso,beninteso).Cosa scegliereste voi? Lo psicopatico non ha scelto di essere speciale; è stato forzato a sacrificarela sua sessualità, e al suo posto gli è stata offerta l’immagine di essere speciale. Non è stato unbuon affare, ma purtroppo non aveva altre scelte. Dopo aver concluso quest’affare non è disposto arinunciarvi, dal momento che non gli può venir resa la sua sessualità. Ma se non rinunceràall’immagine di essere speciale non avrà nessuna possibilità di ritrovare la propria sessualità.Prima di concludere la mia dissertazione sull’essere speciali voglio aggiungere che ogni personaha delle doti naturali speciali. Ognuno di noi è unico con le proprie capacità e le proprie attitudinidiverse da quelle deg1i altri. Ma questo non ci fa sentire speciali, dal momento che riconosciamoche l’essere unici e l’avere doti speciali è cosa comune a tutte le persone, e non cerchiamo la nostraidentità nella nostra specialità ma piuttosto nella nostra normalità. Si può dire “sono un uomooppure sono una donna” o “sono un americano”. Quando ciò accade ci si sorprenderà nel constatareche la propria identità deriva da un’eredità comune. Per molte persone può essere di aiuto riuscirea vedere il problema espresso chiaramente in questi termini. Qualsiasi sia il livello di salute presentein una persona essa vorrà lottare per i propri sentimenti e per la propria sessualità.Dal punto di vista terapeutico il problema della psicopatia può essere affrontato a due livelli. Attraversoil lavoro fisico con il corpo la persona può essere aiutata a entrare in contatto con i suoisentimenti e con la sua sessualità. Questo richiede una focalizzazione della sottostante ansia sessuale,vale a dire la paura della castrazione. Il lavoro psicologico d’altro canto aiuta la persona avedere l’inganno di cui è stata fatto oggetto e le illusioni a cui ciò ha dato origine. 9.

Conclusione

Lo psicopatico ha fama di essere un manipolatore. Tutte le sue manipolazioni e manovre hanno loscopo di farlo apparire speciale agli occhi degli altri. Tutti coloro che manipolano gli altri hannonella loro testa questa intenzione, e tutti coloro che hanno l’immagine segreta di essere speciali sonodei manipolatori.Fare promesse che non possono essere mantenute equivale a manipolare. Il campo politico è pienodi tali persone, oggigiorno. Ma anche il campo della terapia non è immune da tali elementi psicopatici.Tutti gli approcci che vi promettono di salvarvi, di soddisfarvi, di farvi realizzare, e così via,sono delle manipolazioni che hanno il fine di far considerare il loro promotore come un individuospeciale. Lui ha le risposte. Lui conosce il modo. Lui può dire o mostrarvi come fare. E le personecadono in queste promesse perché sono smarrite e disperate; ma diventano preda di questa genteanche perché nel loro intimo si considerano anch’esse speciali. A loro non importa se altri su quellastessa strada hanno raccolto solo fallimenti. Loro si rifiutano di vederli. Credono che ciò che accadràa loro sarà diverso perché sono speciali.Non so se il mio libro Bioenergetica (7) rientra in questa categoria. Spero di no. Io non vi hopromesso nulla. Ho solo cercato di condividere con voi il mio punto di vista rispetto a1 problemiche abbiamo in comune.

Da una lezione tenuta da Lowen alla Community Church di New York nel novembre 1975 Per gentile concessione dell’Institute for Bioenergetic Analysis 

 

(1)   Alexander Lowen, Bioenergetica, Feltrinelli, Milano 1983 (n.d.r.) (2) Hevey Cleckley, The Mask of Sanity: An Attempt to Clarify Some Issues About the So-Called Psychopathic Personality,Mosby, St. Louis, 1976 (n.d.r.) (3) Alexander Lowen, Il tradimento del corpo, Edizioni Mediterranee, Roma, 1982 (n.d.r.)(4) op. cit. (n.d.r.)(5) op. cit. (n.d.r.)(6) op. cit. (n.d.r.)

(7) op. cit. (n.d.r.)

Traduzione di Antonella Jurillia cura di Luciano Marchino e Monique Mizrahil 

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