IL FUOCO DELLA VITA della dott.ssa Livia Geloso
“IL FUOCO DELLA VITA”
della dott.ssa Livia Geloso
psicoterapeuta bioenergetica supervisore e docente
della dott.ssa Livia Geloso
psicoterapeuta bioenergetica supervisore e docente
Dedicato alla memoria dei cari colleghi e maestri
dott.ssa Giovanna Epifani Zerilli
e dott. James A. Miller
dott.ssa Giovanna Epifani Zerilli
e dott. James A. Miller
La vita è uno stato di eccitazione: un movimento costante e sottile fatto di vibrazione e pulsazione. Occorre imparare a percepirlo, a difenderlo, a coltivarlo e a svilupparlo. Occorre imparare a lasciare che la vita scorra dentro e attraverso di noi con tutti i suoi eventi, quelli gioiosi e quelli dolorosi, quelli teneri e quelli violenti.
La coscienza della morte – ignota agli animali ed ai bambini – fa sì che cominciamo a illuderci di poterci opporre allo scorrere del tempo e alla sofferenza irrigidendoci. Così facciamo resistenza, ci blocchiamo e la vita non scorre più liberamente in noi; lo stato di eccitazione si smorza, diventa debole, lo percepiamo saltuariamente, sembra quasi scomparire. Diventiamo dipendenti dall’esterno per vivere qualche momento di eccitamento. Ma la personalità adulta ha in sè le risorse per ricostruire consapevolmente l’armonia perduta grazie ad un addestramento adeguato.
Alexander Lowen, il fondatore dell’Analisi Bioenergetica, così definisce lo stato di eccitazione tipico della vita:
“Quando sentiamo il cuore leggero o pesante, quando sentiamo che ci si stringe il cuore o che si allarga (…) ciò che avviene può essere descritto come un aumento o una diminuzione dello stato di eccitazione dell’organismo. L’eccitazione ci fa sentire leggeri, in sua mancanza ci sentiamo pesanti e depressi. (…) In ogni cellula, sia negli organismi più semplici, sia in quelli complessi e altamente strutturati, come l’uomo, finchè c’è vita, c’è uno stato di eccitamento. Può aumentare o diminuire, ma è sempre presente in una certa misura (…) il fuoco della vita…” (1)
Lo stato di eccitazione di cui parliamo e che chiamiamo “il fuoco della vita” è alla base del piacere di essere vivi, esperienza fondamentale e fondante il nostro “esserci”. Si tratta, infatti, dell’esperienza ontologica fondamentale, quella che, al di là delle affermazioni di principio solo verbali, fa sì che noi si ponga come gerarchicamente originaria la dimensione dell’essere su quelle del fare e del potere, che dall’essere devono, quindi, derivare e prendere significato.
Questo piacere ha già in sè qualcosa di estatico, in quanto nasce dall’unione degli opposti, ovvero, dall’unione dei due fiumi di energia che scorrono in noi: quello dell’aggressività nella parte dorsale del corpo e quello della sensibilità nella parte anteriore.
“In queste occasioni l’individuo conosce e sente l’unità della vita (oltre la dualità, infatti) la vita è un paradosso (il paradosso dell’unità e della dualità). E’ un fuoco che brucia nell’acqua.” (2)
Alexander Lowen, il fondatore dell’Analisi Bioenergetica, così definisce lo stato di eccitazione tipico della vita:
“Quando sentiamo il cuore leggero o pesante, quando sentiamo che ci si stringe il cuore o che si allarga (…) ciò che avviene può essere descritto come un aumento o una diminuzione dello stato di eccitazione dell’organismo. L’eccitazione ci fa sentire leggeri, in sua mancanza ci sentiamo pesanti e depressi. (…) In ogni cellula, sia negli organismi più semplici, sia in quelli complessi e altamente strutturati, come l’uomo, finchè c’è vita, c’è uno stato di eccitamento. Può aumentare o diminuire, ma è sempre presente in una certa misura (…) il fuoco della vita…” (1)
Lo stato di eccitazione di cui parliamo e che chiamiamo “il fuoco della vita” è alla base del piacere di essere vivi, esperienza fondamentale e fondante il nostro “esserci”. Si tratta, infatti, dell’esperienza ontologica fondamentale, quella che, al di là delle affermazioni di principio solo verbali, fa sì che noi si ponga come gerarchicamente originaria la dimensione dell’essere su quelle del fare e del potere, che dall’essere devono, quindi, derivare e prendere significato.
Questo piacere ha già in sè qualcosa di estatico, in quanto nasce dall’unione degli opposti, ovvero, dall’unione dei due fiumi di energia che scorrono in noi: quello dell’aggressività nella parte dorsale del corpo e quello della sensibilità nella parte anteriore.
“In queste occasioni l’individuo conosce e sente l’unità della vita (oltre la dualità, infatti) la vita è un paradosso (il paradosso dell’unità e della dualità). E’ un fuoco che brucia nell’acqua.” (2)
Il fuoco è la sensazione che scorre nella parte dorsale del corpo; l’acqua è la sensazione di scioglimento che percepiamo nella morbidezza dei visceri nella parte frontale del corpo. Quando i due fiumi si uniscono nel bacino, percepiamo l’istinto sessuale come un fuoco liquido, lava di vulcano; all’altro polo, questa stessa qualità si manifesta nello sguardo carico di desiderio.
Questo si intende in Analisi Bioenergetica quando diciamo che occorre essere “orientati al piacere” piuttosto che al potere, e che l’orientamento al potere, in tutte le sue forme, è un ripiego quando la via al piacere di essere vivi è preclusa.
“…senza questo piacere fisico di sentirci vivi, la vita diventa la spietata necessità di sopravvivenza nella quale non è mai estranea la minaccia della tragedia.” (3)
Il piacere di essere vivi, infatti, è l’unica forza che può opporsi all’angoscia di morte e tenerla a bada. Certo, non possiamo evitare di temere la morte, ma possiamo eliminare l’ossessione della morte che ci toglie la voglia di vivere; e lo possiamo fare proprio imparando a godere consapevolmente ogni attimo del fatto puro e semplice di essere vivi e di tutto quello che ciò comprende: dalle esperienze vitali fondamentali, quali la percezione della funzionalità del corpo, la respirazione e il movimento, il piacere stesso di percepire sensazioni, movimenti ed emozioni; fino alle esperienze più raffinate collegate all’amare, al creare e costruire, al pensare, nonchè alle manifestazioni artistiche del piacere di essere vivi come la danza e il canto.
“Lo stato di eccitazione di una persona è sempre visibile nel corpo. A un alto grado di eccitamento, più sangue affluisce alla superficie, gli occhi brillano, il tono muscolare migliora, i movimenti sono più spontanei, le mani più calde, il cervello più attivo e il cuore può battere più velocemente.” (4)
Per concludere, ricordiamo che il fuoco della vita, che brucia nell’acqua, ha bisogno di appoggiarsi sulla terra, ovvero, di radicarsi attraverso le gambe e i piedi, nonchè di essere alimentato dall’aria, attraverso la respirazione, anche su questo l’Analisi Bioenergetica lavora fornendo esperienze e modelli cognitivi allo scopo di permettere alla personalità umana di esprimersi nel modo più pieno, maturo e creativo.
Questo si intende in Analisi Bioenergetica quando diciamo che occorre essere “orientati al piacere” piuttosto che al potere, e che l’orientamento al potere, in tutte le sue forme, è un ripiego quando la via al piacere di essere vivi è preclusa.
“…senza questo piacere fisico di sentirci vivi, la vita diventa la spietata necessità di sopravvivenza nella quale non è mai estranea la minaccia della tragedia.” (3)
Il piacere di essere vivi, infatti, è l’unica forza che può opporsi all’angoscia di morte e tenerla a bada. Certo, non possiamo evitare di temere la morte, ma possiamo eliminare l’ossessione della morte che ci toglie la voglia di vivere; e lo possiamo fare proprio imparando a godere consapevolmente ogni attimo del fatto puro e semplice di essere vivi e di tutto quello che ciò comprende: dalle esperienze vitali fondamentali, quali la percezione della funzionalità del corpo, la respirazione e il movimento, il piacere stesso di percepire sensazioni, movimenti ed emozioni; fino alle esperienze più raffinate collegate all’amare, al creare e costruire, al pensare, nonchè alle manifestazioni artistiche del piacere di essere vivi come la danza e il canto.
“Lo stato di eccitazione di una persona è sempre visibile nel corpo. A un alto grado di eccitamento, più sangue affluisce alla superficie, gli occhi brillano, il tono muscolare migliora, i movimenti sono più spontanei, le mani più calde, il cervello più attivo e il cuore può battere più velocemente.” (4)
Per concludere, ricordiamo che il fuoco della vita, che brucia nell’acqua, ha bisogno di appoggiarsi sulla terra, ovvero, di radicarsi attraverso le gambe e i piedi, nonchè di essere alimentato dall’aria, attraverso la respirazione, anche su questo l’Analisi Bioenergetica lavora fornendo esperienze e modelli cognitivi allo scopo di permettere alla personalità umana di esprimersi nel modo più pieno, maturo e creativo.
(1) A. Lowen, “Amore, sesso e cuore”, Astrolabio, 1988, p.12.
(2) A. Lowen, “Bioenergetica”, Feltrinelli, 1991, p. 297.
(3) A. Lowen, “Il Piacere”, Astrolabio, 1984, p. 19.
(4) A. Lowen, “Amore, sesso e cuore”, p. 13.
(2) A. Lowen, “Bioenergetica”, Feltrinelli, 1991, p. 297.
(3) A. Lowen, “Il Piacere”, Astrolabio, 1984, p. 19.
(4) A. Lowen, “Amore, sesso e cuore”, p. 13.
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