
Gli stati di coscienza a cura di Maurizio D’Agostino
“Genericamente i vari fenomeni psichici, da quelli elementari, come le sensazioni, a quelli più complessi, come il ragionamento o il giudizio, sono stati denominati stati di coscienza” (Bini e Bazzi, Trattato di Psichiatria, pag.45).
“La nostra normale coscienza in stato di veglia, la coscienza razionale, come la chiamiamo, non è altro che un tipo speciale di coscienza, mentre tutto attorno ad essa, separate dal più trasparente degli schermi, vi sono forme potenziali di coscienza del tutto diverse. Possiamo attraversare tutta la vita senza sospettarne l’esistenza; ma, presentandosi lo stimolo adeguato, alla minima pressione appaiono in tutta la loro completezza vari tipi di strutture spirituali, che probabilmente hanno in qualche luogo il loro campo d’applicazione e d’adattamento. Nessuna visione dell’universo nella sua totalità può essere definitiva, quando lascia fuori queste altre forme di coscienza” (W. James)
L’attività della coscienza sembra essere sottoposta a continui mutamenti e modificazioni e il passaggio da uno stato di coscienza ad un altro avviene più spesso di quanto pensiamo. L’attività psichica prende le sembianze di un continuo fluttuare, pensieri, sensazioni ed emozioni si susseguono senza sosta.
“Genericamente i vari fenomeni psichici, da quelli elementari, come le sensazioni, a quelli più complessi, come il ragionamento o il giudizio, sono stati denominati stati di coscienza” (Bini e Bazzi, Trattato di Psichiatria)
La nostra normale coscienza è definito stato di veglia, la coscienza razionale, come la chiamiamo, non è altro che un tipo speciale di coscienza, mentre tutto attorno ad essa, separate dal più trasparente degli schermi, vi sono forme potenziali di coscienza del tutto diverse.
Gli stati di coscienza vanno da:
- la veglia
- il sonno
- il coma
- trance ipnotica (auto ed etero indotta)
- trance indotta da farmaco (alcool, stupefacenti, psicofarmaci, ecc.)
“Possiamo attraversare tutta la vita senza sospettarne l’esistenza; ma, presentandosi lo stimolo adeguato, alla minima pressione appaiono in tutta la loro completezza vari tipi di strutture spirituali, che probabilmente hanno in qualche luogo il loro campo d’applicazione e d’adattamento. Nessuna visione dell’universo nella sua totalità può essere definitiva, quando lascia fuori queste altre forme di coscienza” W. James
L’attività della coscienza sembra essere sottoposta a continui mutamenti e modificazioni e il passaggio da uno stato di coscienza ad un altro avviene più spesso di quanto pensiamo o siamo consapevoli.
L’attività psichica prende le sembianze di un continuo fluttuare, pensieri, sensazioni ed emozioni si susseguono senza sosta.
Lo stato di veglia
Nello stato di veglia, la coscienza permette di prestare attenzione spontaneamente a quanto ci circonda, di riflettere su se stessi, di distinguere la fantasia dalla realtà.
Il sonno e il sogno, la trance ipnotica e tutti gli altri Stati Alterati di Coscienza (come: l’ubriachezza, l’uso di sostanze psicoattive, l’estasi amorosa, la meditazione ecc.), mostrano come il nostro stato ordinario di coscienza, la veglia, possa andare incontro a facili modificazioni.
Non solo, ma possono esserci delle continue perdite temporanee d’attenzione, oppure lievi oscillazioni della coscienza, che mettono in luce l’enorme variabilità e mutabilità dello stato di coscienza.
Lo stato ordinario di coscienza, cioè la veglia, è rappresentato da un equilibrio ottimale tra le informazioni che il cervello riceve e quelle che elabora, così, se tale equilibrio viene a mancare, ecco che si possono manifestare stati non ordinari (alterati) di coscienza.
La coscienza, inoltre, nel corso della giornata, può subire sensibili oscillazioni di intensità, oscillazioni qualitative, pur rimanendo sempre una coscienza di veglia.
Il sonno
Il sonno è definito come uno stato di riposo contrapposto alla veglia.
In realtà questa definizione, come altre definizioni che si possono trovare su vari dizionari (periodica sospensione dello stato di coscienza durante la quale l’organismo recupera energia; stato di riposo fisico e psichico, caratterizzato dalla sospensione, completa o parziale, della coscienza e della volontà, dal rallentamento delle funzioni neurovegetative e dall’interruzione parziale dei rapporti sensomotori del soggetto con l’ambiente, indispensabile per il ristoro dell’organismo) non è completamente vera.
Come la veglia, infatti, il sonno è un processo fisiologico attivo che coinvolge l’interazione di componenti multiple del sistema nervoso centrale ed autonomo.
Infatti, benché il sonno sia rappresentato da un apparente stato di quiete, durante questo stato avvengono complessi cambiamenti a livello cerebrale che non possono essere spiegati solo come un semplice stato di riposo fisico e psichico.
Ad esempio, ci sono alcune cellule cerebrali che in alcune fasi del sonno hanno una attività 5-10 volte maggiore rispetto alla veglia.
Due caratteristiche fondamentali distinguono il sonno dallo stato di veglia:
- il sonno erige una barriera percettiva fra mondo cosciente e mondo esterno,
- uno stimolo sensoriale (ad es. un rumore forte) può superare questa barriera e svegliare chi dorme.
Un adeguato sonno è biologicamente imperativo ed appare necessario per sostenere la vita.
È difficile dare una definizione precisa del sonno ma è più vicino ad “uno stato dell’organismo caratterizzato da una ridotta reattività agli stimoli ambientali che comporta una sospensione dell’attività relazionale (rapporti con l’ambiente) e modificazioni dello stato di coscienza: esso si instaura autonomamente e periodicamente, si autolimita nel tempo ed è reversibile“.
L’aspetto di “reversibilità” non è invece associare al coma o all’anestesia che, rispettivamente, sono una patologia e uno stato di quiete (trance) indotto farmacologicamente.
Il coma
E’ definito come un profondo stato di incoscienza che può essere provocato da intossicazioni (stupefacenti, alcool, tossine), alterazioni del metabolismo (ipoglicemia, iperglicemia, chetoacidosi) o danni e malattie del sistema nervoso centrale (ictus, traumi cranici, ipossia): fra tutte, le più comuni cause di coma sono le alterazioni del metabolismo.
La differenza fondamentale fra il coma e lo stato stuporoso (shock) è che un paziente in stato comatoso non è capace di rispondere né agli stimoli verbali né a quelli dolorosi, mentre un paziente in stato di shock riesce a dare una risposta a tali stimoli, almeno istintiva (gridare in risposta a un pizzicotto, per esempio).
Il coma è anche diverso dallo stato vegetativo che a volte può susseguire ad esso: un paziente in stato vegetativo ha perso le funzioni neurologiche cognitive e la consapevolezza dell’ambiente intorno a sé, ma mantiene quelle non-cognitive e il ciclo sonno/veglia; può avere movimenti spontanei e apre gli occhi se stimolato, ma non parla e non obbedisce ai comandi. I pazienti in stato vegetativo possono apparire in qualche modo normali: di tanto in tanto possono fare smorfie, ridere o piangere.
Il coma non è nemmeno indice di morte cerebrale, cioè di cessazione irreversibile di tutte le funzioni del cervello: può accadere che un paziente in coma sia in grado di respirare da solo.
È inoltre diverso anche dal sonno, perché il sonno è sempre interrompibile, mentre non è possibile “svegliare” a piacere una persona in stato di coma.
Trance Ipnotica
Altrettanto spesso l’ipnosi è legata ad una attività immaginativa, creativa, interessante o comunque emotivamente intensa proprio perché queste esperienze catturano la nostra attenzione (essere assorti nella lettura di un libro, dipingere, fare un lavoro che ci “prende”, ballare, ecc) mettendo in secondo piano tutte le altre esperienze (il tempo che passa, l’appetito, una persona che ci parla, ecc).
La trance ipnotica è quindi un fenomeno normale, che viviamo più volte ogni giorno (mediamente una volta ogni 90 minuti circa), e di cui conosciamo le varie sfumature e intensità: ognuno di noi sa cosa vuol dire “essere completamente assorto in una attività”, così come ognuno conosce l’esperienza del “sogno ad occhi aperti” o dell’immaginazione vivida, in cui il “confine” tra la realtà esterna e mondo interno non è nettamente marcato.
La trance è uno stato psicofisiologico che può essere indotto mediante ipnosi o autoipnosi. Alcune persone – sensitivi, sciamani, medium ecc. – riescono ad ottenerlo spontaneamente. È caratterizzato da fenomeni quali insensibilità agli stimoli esterni, perdita o attenuazione della coscienza, dissociazione psichica.
Si usa definire “trance” in senso figurato anche lo stato di esaltazione o estasi per stimoli esterni quali la musica e la danza; tali stimoli, tuttavia – da soli o associati ad altri – possono produrre la trance vera e propria e tutti i fenomeni pertinenti a tale stato.
In diagnosi medica viene chiamato trance alcoolica, lo stato di dissociazione mentale causato da abuso di alcolici o di farmaci diversi.
Distinguiamo nei fenomeni della trance i sintomi e i comportamenti.
I principali sintomi della trance sono: tremito incontrollato, brividi, emotività incongrua, svenimento, disturbi dell’equilibrio, sonnolenza e letargia, convulsioni, incontinenza, paralisi di uno o più arti, disturbi della sensibilità al calore o al dolore, agitazione motoria, tic, respiro affannoso, fissità oculare.
Tra i comportamenti caratteristici si osserva l’aquiescenza acritica al comando con agiti consapevolmente o inconsapevolmente indipendenti dalla volontà con o senza perdita della memoria di circostanza.
Fenomeni e comportamenti attribuiti a stato di trance sono anche: camminare sulle braci senza bruciarsi, subire trafitture senza sanguinare, atti dei quali si è normalmente incapace, correre rischi anche gravi senza emozioni, parlare una lingua che non si conosce.
La trance indotta viene fatta da un terapeuta facilitando nel soggetto l’evocazione di esperienze di rilassamento ma anche evocando normali esperienze dissociative, o quotidiane esperienze di discontinuità della coscienza.
L’ipnoterapia si fonda su due caratteristiche poco conosciute dell’ipnosi:
- la persona in trance, lungi dall’eseguire “come un robot” gli ordini dell’ipnotista, in realtà sospende il proprio modo usuale e problematico di “ragionare sulle cose” e mostra una maggiore creatività ed elasticità. L’emergere di nuovi punti di vista, di nuove soluzioni e di nuovi comportamenti, emozioni e sensazioni è alla base della rottura della rigidità del sintomo lamentato.
- il soggetto ipnotico, lungi dal “dormire”, entra con l’ipnoterapeuta in una relazione molto intensa, all’interno della quale avvengono modificazioni tipiche delle vere relazioni di cura e/o di collaborazione.
La trance ipnotica è suddivisa in 4 livelli di profondità:
- Trance Vigile
- Trance Lieve
- Trance Media
- Trance Profonda
L’ipnoterapia serve a curare sintomi psicologici quali ansia, depressione, problemi alimentari, problemi sessuali, tabagismo e altri mentre l’ipnosi clinica è utilizzata in vari ambiti specialistici medici e odontoiatrici.
Stato Alterato di Coscienza
Per stato di coscienza alterato s’intende uno stato di coscienza diverso dallo stato ordinario, o di base, caratterizzato dalla veglia lucida.
Uno stato di coscienza alterato è caratterizzato da uno spostamento qualitativo nel modo di funzionare della mente, senza implicare il concetto di patologia.
Le alterazioni della coscienza sono di genere molto diverso, ma esse tutte rappresentano una deviazione dallo stato normale di lucidità, continuità e connessione. I vari modi per indurre uno stato alterato di coscienza, mettono in luce il fatto che il nostro ordinario stato di coscienza è solo una delle tante possibili strutturazioni della mente. Tra gli stati alterati di coscienza i più comunemente noti sono:
- Trance Ipnotica
- Ubriachezza
- Reazione a droghe
- Reazione a psicofarmaci
- L’innamoramento e altri stati psicologici
L’aggettivo “alterato” non deve assumere una tonalità negativa o patologica.
Quello che per una persona è uno stato di coscienza alterato può essere per un’altra un’esperienza quotidiana. In definitiva, forse, non esiste uno stato di coscienza che possa essere definito normale. Possiamo solo affermare che uno stato di coscienza alterato consiste in un’alterazione radicale della modalità globale della coscienza, dove alcune specifiche funzioni psicologiche possono svolgersi in maniera più lenta o più veloce, più o meno efficiente.
La memoria, il ragionamento, il senso d’identità, le facoltà motorie ecc… sono tutte investite da dei cambiamenti improvvisi. Si tratta di un modo diverso d’elaborare le informazioni, incamerando selettivamente e scartando, attribuendo valori secondo scale diverse.