Skip to main content
Energia Vitale

L’Energia Vitale di Luisa Merati

L’esistenza dell’energia cosmica vitale (prana) e la sua influenza sulla salute del corpo erano noti in India fin dal 5.000 a.C.. Gli yogi attingevano a questa energia mediante tecniche respiratorie, meditazione e posture fisiche che consentivano di entrare in uno stato di coscienza modificato, che apriva alla intuizione profonda, e di conservare salute e giovinezza molto a lungo.

Per i Cinesi e fin dal 3.000 a.C., tutta la materia, vitale o non, è permeata di energia (chi), costituita da due polarità (Yin e Yang) che, in stato di armonioso equilibrio, assicurano salute e benessere; in caso contrario, generano malattia e disagio psichico. In Giappone tale energia dinamica, sottile, presente in tutte le cose viene denominata ki: quando un individuo è sano, il ritmo e la qualità delle sue vibrazioni energetiche (rei) saranno in armonia con quelle dell’ambiente circostante, ovvero il rei della persona sarà in armonia con il ki di ciò che la circonda: è lo stato di “rei-ki”.

Nella cultura ebraica e cristiana tale energia è indicata come “luce astrale” o “aura di luce”, raffigurata nella iconografia sacra come aureola luminosa attorno al Cristo e ai Santi.
Paracelso, celebre medico del XVI secolo, denominò tale energia “arqueo”, una entità composta da forza e materia vitale: mediante questa energia il medico esercitava sul malato un effetto molto più grande di qualunque farmaco, accedendo direttamente alla capacità immaginanativa del paziente.

Anche gli ipnotizzatori davano grande importanza alla “forza” che dall’ipnotista passava all’ipnotizzato. In particolare Mesmer, colui che nel XIX secolo portò l’ipnotismo al rango di terapia “scientifica”, esponeva quattro principi fondamentali: 1) un sottile fluido fisico (fluidum) riempie l’universo e forma un mezzo di connessione tra l’uomo e la terra, i corpi celesti e anche tra uomo e uomo; 2) la malattia ha origine dalla distribuzione non omogenea di tale fluido all’interno del corpo umano. La guarigione si ottiene quando viene restituito l’equilibrio; 3) con l’aiuto di talune tecniche il fluido può essere incanalato e immagazzinato, e convogliato in altre persone; 4) in questo modo si possono provocare nel paziente delle “crisi” di guarigione e si possono curare le malattie.

Questo fluido misterioso si chiamava anche “magnetismo animale” e malati erano i soggetti che avevano meno magnetismo dei sani. Con questo fenomeno Mesmer spiegava anche l’influsso del sole, della luna e dei pianeti sul corpo umano e anche la periodicità delle manifestazioni di certe malattie.
Più tardi altri studiosi del fenomeno (es. Kluge) scrissero che magnetista e paziente formavano un cerchio magnetico, un mondo chiuso di due individui e che tale cerchio doveva essere protetto dal rumore, dalla luce, dalle interferenze esterne, paragonando l’unità magnetizzatore-paziente alla relazione tra madre e feto nella gravidanza.

Nel XX secolo Wilhelm Reich, psichiatra, allievo di Freud, denominò l’energia universale “orgone”, per la relazione con “organismo” e con “orgasmo”, e sviluppò tecniche psicoterapeutiche atte a sbloccare il flusso naturale dell’energia orgonica nel corpo. Costruì anche un accumulatore energetico per concentrare l’energia cosmica necessaria per caricare diversi oggetti, ma soprattutto per trattare pazienti affetti da malattie gravi come anemie, tumori e altre.

energia vitale

Close